La Polizia ha denunciato all’Autorità Giudiziaria per furto continuato e danneggiamento due cittadine croate K.I.di anni 40 e la figlia di anni 14, ritenute responsabili di una lunga serie di furti in abitazione consumati in varie province siciliane e, da ultimo, in una centralissima via di Cefalù.
Le indagini condotte dagli Agenti del Commissariato di P.S. Cefalù hanno permesso di denunciare le due donne, madre e figlia senza fissa dimora, che con un collaudato modus operandi, si introducevano nei palazzi dopo essere riuscite a farsi aprire il portone d’ingresso suonando i campanelli di diverse abitazioni; raggiunta quindi la tromba delle scale individuavano l’appartamento da “colpire” dopo essersi appostate nel pianerottolo per meglio verificare che all’interno non vi fosse nessuno; assicuratesi che la casa era vuota, utilizzando una lastra in plastica tipo quella per le radiografie, agivano poi sullo “schiocco” della serratura della porta d’ingresso e si introducevano nell’appartamento dove facevano razzia di monili in oro ed altri valori; dopo i furti facevano perdere perdere le loro tracce, nonostante la più grande delle due fosse incinta al sesto mese.
Dall’appartamento di una via del centro di Cefalù, in particolare, avrebbero sottratto anche merce in porcellana e financo un fiasco di olio.
All’identificazione delle due cittadine croate si è giunti attraverso l’analisi delle immagini di un impianto di videosorveglianza montato all’esterno ed all’interno del palazzo cefaludese “preso di mira” dalle ladre, che hanno consentito ai poliziotti del Commissariato di “cristallizzare” l’effige delle due e riscontrarne l’identità, attraverso i rilievi antropometrici condotti sui fotogrammi estrapolati.
Un impulso alle indagini e all’individuazione di madre e figlia croate è giunto anche dal loro riconoscimento da parte degli agenti per un precedente controllo a loro carico effettuato il 15 maggio scorso a Pachino, in provincia di Siracusa, mentre viaggiavano a bordo di un veicolo privo di assicurazione. K.I. in quella circostanza conduceva inoltre il mezzo senza patente di guida, perché mai conseguita.
Le attività investigative proseguono ulteriormente per verificare se le due cittadine croate, da sole o insieme ad altri complici, si siano rese responsabili sul territorio madonita di altri furti.