“Casa Teatro” alza il sipario a Palazzo Butera, diversamente da come era stato preannunciato qualche giorno fa, al Piccolo Parco Urbano, per motivi logistici non dipendenti da Casa Teatro.
In scena quattro spettacoli, ormai diventato un imperdibile e tradizionale appuntamento del Cartellone dei saggi di fine anno di Casa Teatro. Ma quest’anno si raddoppia con due rappresentazioni teatrali a settimana, per due settimane consecutive, con ingresso gratuito, organizzati da Casa Teatro, scuola di recitazione diretta da Enrica Volponi e Rosamaria Spena, con il patrocinio del Comune di Bagheria e l’Assessore allo Spettacolo Maurizio Lo Galbo. Service curato da Franco Cirrincione, assistenti alla regia per il “corso Junior” Marta Gargano e Irene Maiullari. I primi a salire sul palcoscenico di Palazzo Butera, allestito nella Corte esterna del settecentesco Palazzo di città, venerdì 28 giugno alle ore 21, i piccoli e piccolissimi “Gioca Teatrando Junior e pulcini” di Casa Teatro, 43 bambini dai 5 ai 10 anni protagonisti di “Z la formica”, libero adattamento e regia di Enrica Volponi. Una storia tratta dal film di animazione del 1998 della Dreamworks che la regista ha brillantemente ampliato mantenendo la trama di base e i personaggi principali. Z è una formica operaia, nevrotica e insoddisfatta. Collabora alla costruzione di un nuovo formicaio con altri milioni di formiche come lui, ma non trova alcun senso in questa alienazione collettiva. Una sera, al solito pub dove si ritrovano operai e soldati, incontra una formica che cattura la sua attenzione, è che la principessa Bala, erede al trono. Per riuscire a rivederla, Zeta scambia il suo posto con l’ amico soldato Weaver, finendo a sua insaputa nel gruppo di soldati destinato a combattere un’ imminente battaglia durante la quale si salverà soltanto Zeta. Tornerà al formicaio dove tutti lo acclamano come eroe e dove il Generale Mandibola, che sta tramando un piano per distruggere il formicaio e diventarne unico Capo, scopre dalle parole della stessa Bala, che i due si erano incontrati al pub. Zeta viene arrestato ma per difesa rapisce Bala fuggendo verso la fantomatica “Insettòpia”, un leggendario luogo dove gli insetti sono liberi e vivono in una specie di Paradiso. Dopo incontri di varia natura con insetti di ogni tipo, vengono trovati dal braccio destro del Generale e mentre Zeta riesce a fuggire, Bala viene riportata a Palazzo dove scopre finalmente le vere intenzioni del generale: far allagare l’ intero formicaio e mettere in salvo solo le formiche migliori e a lui fedeli. Proprio durante l’ inaugurazione del tunnel che decreterà la fine del formicaio, Zeta ritrova Bala e insieme, con l’ aiuto di due amici speciali, riescono a salvare tutto il formicaio e a far arrestare il Generale. “Come ogni anno, spiega la regista Enrica Volponi, prendiamo spunto da una fiaba, un racconto o un film e la trasformiamo in qualcosa di assolutamente unico e diverso. Dovendo allargare lo spettacolo e permettere a tutti di avere il proprio posto in scena, sono stati “creati” e inseriti ad arte personaggi nuovi come api, coccinelle, la lucciola, il calabrone, le due farfalle che avranno un ruolo fondamentale nella trama. Sono, inoltre, nati dalle improvvisazioni con i bambini durante l’anno, personaggi come la Matta del formicaio, la Psicoformica, una Giornalista con l’ambizione di creare lo scoop del momento e il suo Operatore, due Valletti reali che accompagnano una Regina un po’ svagata e un Segretario reale a metà strada tra un maggiordomo e un commercialista.
I nostri piccoli attori hanno lavorato tutti i giorni come professionisti, gestiscono in autonomia il palco con cambio scene e costumi, conclude la regista, aprono la fase più impegnativa e più “appassionata” dell’anno”.
Le emozioni da donare al pubblico di Casa Teatro continuano domenica 30 giugno, alle ore 21, con “Sogno di una notte di mezza estate…o quasi”, dall’omonimo capolavoro di Shakespeare, libero adattamento e regia di Rosamaria Spena, in scena il corso “Gioca Teatrando”. Sono 23 allievi dagli 11 ai 14 anni, che sfidano se stessi provandosi scenicamente in una delle commedie più famose, la più rappresentata, scritte da Shakespeare. Questo gruppo è per la prima volta diretto magistralmente da Rosamaria Spena che ha portato avanti, per l’intero anno accademico, un percorso formativo di Storia del Teatro, analisi del testo e recitazione. “Il gioco del teatro, ma anche il teatro in gioco, dice la regista, è lo spirito del gruppo: nella Commedia degli inganni, degli specchi, in cui si confronta l’Amore ideale e quello reale, fatto di inesplicabili carenze, di provvisorietà, di inadeguatezze. Il mondo del Sogno scespiriano diventa, qui per noi, speculare alla vita della scena; l’autore diventa parte fondamentale di quella che potremmo chiamare “prova generale”, determina lo spazio scenico e lo adatta alle esigenze delle necessità e dei capricci dei suoi attori, indicando la disciplina e il senso dell’interpretazione. I personaggi del testo originale, aggiunge Spena, si intrecciano con le emozioni, le paure, le difficoltà di ogni interprete, realizzando un continuo carosello tra finzione e verità scenica. Alla fantasiosa creatività, punteggiata da attimi di malinconia, del grande Bardo abbiamo mescolato i vari “colori” di una compagnia teatrale in erba, alla ricerca di quel particolare “quid” che porta l’interprete a divenire personaggio completo.”
Un testo molto impegnativo per degli allievi così giovani?
Una operazione non facile, per un gruppo così eterogeneo per età e consapevolezza critica, così acerbo nell’esplicare compiutamente ogni dettaglio emotivo: presentarsi al pubblico in personaggi così intrisi di significati, di risvolti psicologici,di analisi interpretativa è quasi una scommessa! Ma il lavoro del teatro è fatto di sfide, e i nostri giovanissimi interpreti hanno in comune passione e curiosità culturale: laddove non arriva la precisione tecnica, arriva il cuore, lo spirito gioioso con cui hanno abbracciato e condiviso il progetto scenico e siamo sicuri che, alla fine, questo arriverà, questo resterà! Per tutti loro e insieme a ognuno di loro, prendo umilmente in prestito le parole che il folletto malizioso Puck, uno dei personaggi della commedia, dice alla fine del testo originale di Shakespeare: “Se noi ombre vi abbiamo irritato, non prendetela a male, ma pensate di aver dormito e che questa sia una visione della fantasia. Non prendetevela, miei cari signori, perchè questa storia d’ogni logica è fuori; noi altro non v’offrimmo che un sogno; della vostra indulgenza abbiamo bisogno…”.
Prossimi appuntamenti con gli spettacoli di Casa Teatro a Palazzo Butera: 5 luglio “Antigoni” regia Andrea Saitta e 7 luglio “La vedova scaltra” regia di Cristina Coltelli.