Castelbuono, il risanamento della via Ten. E. Forte non finanziato, ma per il PD resta una priorità

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Sono trascorse 173 settimane dal 7 marzo 2016 quando fu chiusa al traffico la via Ten. E. Forte a causa del dissesto franoso verificatosi.

Incontri, dibattiti, discussioni, promesse, richiesta di finanziamenti, ma adesso bisognerà cominciare da capo. Ed infatti è dello scorso 27 giugno la pubblicazione del decreto della Regione Siciliana con il quale sono state approvate le graduatorie degli interventi di dissesto idrogeologico finanziati e di quelli ammessi, ma non finanziati per esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. Il consolidamento nella via Ten. E. Forte, purtroppo, è incluso tra le opere che non saranno finanziate. Si colloca, infatti, al 131° posto tra quelle che non saranno finanziate. Il Coordinamento del Circolo PD ha dichiarato “L’intervento di ripristino e della messa in sicurezza del versante, unitamente al completo utilizzo della strada, tuttavia, resta un’opera assolutamente prioritaria rispetto ad altre. Non illudiamoci e non illudiamo i cittadini, se l’opera non è stata finanziata dalla Regione con l’avviso di cui stiamo trattando, il cui iter è stato avviato due anni fa, è impossibile che possa essere finanziato per scorrimento della graduatoria, tranne che la Regione non trovi altri 250 milioni di euro. Ma, in ogni caso, possiamo aspettare altri due anni solo per sapere se sarà finanziato? No. Noi pensiamo che occorre fare un atto di coraggio: finanziare l’opera con l’avanzo di amministrazione comunale o con l’assunzione di un mutuo, oppure con parte dell’uno e parte dell’altro in funzione della compatibilità con il bilancio comunale. Ma è una decisione che va presa subito! Senza tergiversare. E’ una risposta che va data ai cittadini di quel quartiere, ma a tutto il paese, trattandosi di un fronte problematico ed una arteria essenziale. E’ una risposta che va data anche per realizzare le tante promesse che sono state fatta nei mesi scorsi dagli amministratori di turno e che i cittadini si attendono, ormai spazientiti e disillusi”.