Si era messo in macchina da Termini Imerese per vedere una mostra sulla prima guerra mondiale pubblicizzata sui giornali a Ventimiglia di Sicilia.
Ma dopo ore di attesa e promesse di apertura, insieme ai due nipotini appassionati di storia, si deve arrendere. Deluso fa ritorno a casa senza aver visto nulla. E scrive una lettera di protesta al Sindaco del comune di Ventimiglia di Sicilia e, per conoscenza, anche al maresciallo dei Carabinieri.
“Egregio Signor Sindaco,
con delusione e rabbia le espongo quanto segue:
sul giornale di Sicilia del 29/07/19 leggo che il 30/07/2019 verrà inaugurata alle ore 10.00 la mostra itinerante in omaggio al sacrificio dei soldati siciliani nella Prima Guerra Mondiale organizzata dall’esercito.
Decido con mia moglie di visitarla con due miei nipotini, di cui uno appassionato delle due grandi guerre.
Per sicurezza mia moglie telefona in comune per accertarsi dei giorni e dell’ora della mostra, risponde tale signora Turturici che dichiara di non essere a conoscenza della manifestazione e che si sarebbe informata. Alle ore 13.00 circa richiamiamo in comune, risponde una signora e alla richiesta di voler parlare con la suddetta Turturici, ci viene risposto che era già andata via.
Sul giornale di Sicilia di giorno 30/07 appare una nota in cui viene specificato giorno e ora di apertura della mostra.
Confortati da quanto letto, decidiamo di fare visita il 31/07/2019, cosa che facciamo arrivando intorno alle 11.30 a Ventimiglia.
Giunti nell’anfiteatro non troviamo nessuno.
Un signore, che alle spalle del suddetto anfiteatro stava caricando merce su una macchina, a mia richiesta risponde: “Qui non si è visto nessuno”.
Lo stesso, gentilmente, si fa carico di chiamare il comune con il suo telefonino.
Dopo diverse chiamate a vuoto, gli risponde qualcuno, lo stesso rappresenta che ci sono delle persone che vogliono vedere la mostra, risposta: “stiamo mandando qualcuno con la chiave”.
Sono rimasto con la mia famiglia sotto il cocente sole di mezzogiorno per circa mezz’ora e non si è visto nessuno, a tal punto il signore citato mi consiglia di andare al comune.
Ivi giunto, entro al comune, chiedo di parlare con qualche dirigente, assessore e vengo sballottato da una stanza all’altra finché una signora mi dice di salire al primo piano dove avrei trovato i responsabili.
Al primo piano ho trovato una stanza piena di gente, alla mia richiesta si presenta un signore tarchiato di mezza età, capelli bianchi ondulati, che mi invita a scendere al piano terra con lui che avrebbe provveduto.
Rimango nell’ingresso per circa 15 minuti e non si vede più nessuno, la mia famiglia sempre in macchina sotto il sole.
Nell’attesa vana di avere una riposta, noto la presenza di alcune rose che, con mio grande dispiacere, non ricevono acqua da chissà quanto tempo.
Alle 12.45 avvilito, stanco e deluso mi rimetto in macchina alla volta di Termini Imerese.
Cordialità.
Lettera firmata