L’antico Pisello Polito di Montemaggiore Belsito, per la sua particolare dolcezza era uno dei vanti dell’agricoltura madonita.
Ma nel tempo è stata quasi annullata la produzione, relegata a piccolissime coltivazioni per consumo familiare. Oggi grazie alla volontà delle istituzioni e di alcuni produttori locali si sta tentando il recupero di questo tipo di coltura.
Il legume era talmente famoso, sino agli anni ’70, che ancora oggi nei mercati rionali campeggia da parte di altri produttori la scritta “Piselli di Montemaggiore”.
Nel XX secolo, fino all’inizio degli anni ’70 il Pisello Polito rappresentava una delle più importanti voci di reddito dei cittadini di Montemaggiore Belsito, ma grazie alle tecniche di coltivazione intensiva e di raccolta meccanizzata, e all’industrializzazione della produzione, stimolata dallo sviluppo della industria conserviera e della surgelazione, le colture tradizionali non più redditizie portarono velocemente all’abbandono di questa produzione.
La semina viene effettuata tra febbraio e marzo, mentre la raccolta avviene tra la fine di aprile e inizio di giugno. Baccello contenente 5-10 semi da sgranare, di forma sferica liscia o grinzosa. La forma è cilindrica, oblunga, appuntita alle estremità di colore verde. I semi sono di forma sferica, lisci di colore verde. Un pisello a grano tondo, particolarmente resistente alle alte temperature.
I semi si interrano in buche di 4 centimetri di profondità – alla distanza di 20 centimetri nella fila e discostati di 70 centimetri tra le file – tra febbraio/marzo. Quando le piantine avranno raggiunto una decina di centimetri di altezza, sarà necessario pulire il terreno dalle erbe infestanti, rincalzarle e collocare i sostegni per farli arrampicare. Il ciclo di maturazione si completa in 60/90 giorni. La raccolta avviene manualmente man mano che i baccelli si vanno ingrossando. La maturazione del Pisello Polito avviene tra aprile e inizio di giugno.
Una volta sgusciati i piselli possono essere consumati freschi, surgelati o precotti in vasetti di vetro. Possono essere in oltre conservati a lungo, lasciandoli seccare sulle piante, sgusciando poi i baccelli e conservando i piselli dopo averli fatti asciugare all’aria.
Prima di usarli bisognerà metterli in acqua tiepida per almeno dodici ore per ammorbidirli e poi lessarli perché diventino mangiabili.
Il Pisello Polito e una sottovarietà della Cultivar “Sole di Sicilia. La pianta raggiunge il mezzo metro di altezza. Nei semi lisci maturi è presente prevalentemente amido mentre il resto sono zuccheri solubili, ciò fa si che i semi risultino dolci e teneri a lungo. Il legume è l’elemento essenziale per preparare la “Frittedda Madonita”. Usati nella cucina siciliana per la preparazione di ragù (base per arancine, ravazzate e timballi) e della pasta con patate e piselli.
Santi Licata