Sul filosofo Cosmo Guastella ((Misilmeri, 28 gennaio 1854 – Palermo, 11 settembre 1922) non sembra siano stati svolti studi adeguati ai meriti e alle pubblicazioni che ne testimoniano il valore.
Un dato tanto evidente e tale da costituire risentimenti presso le presenze di studiosi e intellettuali che nei nostri giorni operano nella città che ha dato i natali al geniale pensatore siciliano, pur riconosciuto tale presso le competenti istituzioni come la enciclopedia Treccani e le Università non solo italiane. Ma c’è una carenza di fondo, ed è quella che continua a far mancare al genio misilmerino una più appropriata presenza nei rinvii alle sue importanti opere filosofiche che per molti versi fanno identificare proprio in Cosmo Guastella un precursore. Noi ricorriamo a due ipotesi: una del tutto peregrina fino alla bizzarria e alla improbabilità, che pure esponiamo per mera informazione che non può produrre dati di ordine scientifico, ma solo curiosità per appassionati di astrologia, l’altra, al contrario, basata su supporti scientifici come sono i documenti scritti di riferimento.A dar credito a certe ricerche che galleggiano su credenze popolari e di cultori dell’astrologia in quanto pratica esoterica, Essa fa dipendere le sorti della vita di ciascuno da una linea di predestinazione valida per tutte le persone nate nella settimana compresa tra il 25 e il 29 gennaio di qualsiasi anno. A dar credito a tali studi divulgati in opuscoli a firma di “specialisti” del settore, i nati in quei giorni, appunto, saranno inventori, scrittori, scienziati, innovatori, ma non godranno di riconoscimenti tali da soddisfare quanto di nuovo e originale hanno segnato le loro opere. Tra le prove che vengono esibite a favore di tale teoria c’è il nome di Galileo Galilei e quello del Nobel per la letteratura Boris Pasternak cui la patria sovietica del tempo non consentì di andare a Stoccolma a ritirare il premio che gli era stato conferito per il romanzo “Dotto Zivago”. Evidentemente è vasta la letteratura dimostrativa di quanto qui noi ci limitiamo ad accennare, non fosse altro che per confortare di verità persistente il proverbio di provenienza latina che in siciliano recita: Ppi ogni pisci di lu mari è distinatu cu si l’ha’ mangiari.
Ma una volta compiuto il dovere di aggiornare sull’argomento esoterico che, affrontato nei suoi particolari più curiosi, aggiunge come acme della predestinazione alla congiura celeste tra lune e ascendenti, proprio la data chiave del 28 di ogni gennaio, come giorno particolarmente segnato per la nascita di grandi genialità cui la congiura celeste, sadicamente, impedisce fino a precludere loro, riconoscimenti e gratificazioni a pareggio di quanto inventa o comunque offre al mondo, il soggetto. Chiudiamo con l’astrologia e apriamo alla storia, quella reale del personaggio, indipendentemente dal suo giorno di nascita. Che per Cosmo Guastella è stato, manco a dirlo, il fatale 28 gennaio esaltato dagli astrologi..
Noi da nati ad Acireale, (non importa precisare qui in quale giorno mese e anno) città nella quale Cosmo Guastella ha insegnato storia della filosofia nel locale Liceo, fosse stato solo per questo labile passaggio, abbiamo da sempre nutrito qualche interesse per il pensatore di Misilmeri.. Interesse che poi è stato coniugato con la curiosità che ci suscitava il non proprio comune patronimico. Raro ma uguale a quello dominante del barone di Chiaramonte Gulfi, Serafino Amabile Guastella, autore de Le Parità. Arcinoto quest’ultimo tra studiosi e “addetti ai lavori” ma non altrettanto favorito dai propri meriti di scrittore. Meriti che sfruttati da Dario Fò nei suoi Misteri Buffi fruttarono il Nobel al grande mimo milanese, quando erano trascorsi decenni e decenni dalla morte di Serafino Amabile Guastella, alla cui memoria andrebbe dedicato il Nobel goduto dal milanese Fo, sicuramente, a sua volta, ben meritevole del Premio stesso.
Di una beffa della fortuna come quella del suo cognomonimo rimane tuttavia indenne la memoria di Cosmo Guastella. Anche se fa indignare chi alla voce Fenomenismo, corrente filosofica di cui il Guastella viene dato ideatore e ritenuto “capostipite”, difetta nel Dizionario della filosofia come Storia della filosofia di Nicola Abbagnano dello straccio di una semplice citazione del nome di Cosmo Guastella, forse perché noi siciliani risultiamo indigesti ai grandi pensatori del Nord Italia, come a chi affitta appartamenti a Torino precisando puntualmente nei nostri civilissimi giorni del 2019 che “NON SI AFFITTA A SICILIANI.”
Leggiamo nella voce prima citata nel monumentale Dizionario dell’Abbagnano: “Fenomenismo è la dottrina secondo la quale la conoscenza umana è limitata ai fenomeni. La parola designa sia le filosofie che tuttavia ammettono l’esistenza di una realtà diversa del fenomeno (come quelle di Kant e di Spencer) sia le filosofie che negano ogni realtà che non sia il fenomeno (Renouvier, Hodgson). Il termine è stato coniato nell’800. Ma la filosofia fenomenistica è nata nel 700 ed è la filosofia dell’Illuminismo”.
Nessuna citazione, nessun cenno che rinviasse alle opere di Cosmo Guastella, nemmeno uno straccio di allusione nel più ampio ed esaustivo quadro d’insieme che lo stesso Abbagnano dedica alla voce Fenomeno, lungo ben cinque facciate di pagine fitte di scritture e citazioni su due colonne, nello stesso libro citato, edito dal Gruppo editoriale l’Espresso e stampato a Bergamo nel 2006.
Spetta a noi corregionali far rinverdire la memoria di Cosmo Guastella, docente di Storia della filosofia nei Licei Statali di Palermo e di Acireale, ma solo per un paio d’anni, infatti il prestigio e la fama di pensatore cominciò, il pensatore di Misilmeri, a vederle affermate localmente da docente di filosofia e poi filosofia teoretica nell’Università di Palermo.
Tutta una bibliografia delle opere di Cosmo Guastella è stata amorevolmente curata in occasioni diverse a iniziativa di studiosi e intellettuali di Misilmeri, anche se noi qui ci limitiamo alla citazione dei cinque volumi scritti tra il 1877 e il 1805 il primo, intitolato: Filosofia delle metafisica in due volumi, e Le ragioni del fenomenismo, in tre volumi, scritti tra il 1921 e il 1922, anno della sua morte, costituiscono documenti inoppugnabili delle ricerche e del valore del filosofo Cosmo Guastella.
Tra i momenti della sua operatività culturale tra l’Università di Palermo e le sue relazioni in Italia e all’estero, spiccano le corrispondenze intrattenute con Franz Brentano e la collaborazione con Giuseppe Amato Poerio, con cui fu cofondatore della Biblioteca Filosofica.
Cosa aggiungere per conclusione di questa nostra superficiale scheda a mo’ di Medaglione come dal progetto della rubrica, se non l’auspicio di un prossimo convegno di studi e ricerche sulle opere di questo siciliano precursore, che non può essere ignorato come ha fatto ingiustamente l’Abbagnano nella sua monumentale opera qui prima citata.
Misilmeri ha dedicato un Istituto scolastico alla memoria del proprio figlio, atto benemerito e come tale altamente significativo. Adesso un passo in avanti: usciamo dalla cinta daziaria e convochiamo a Misilmeri studiosi di chiara fama per farli parlare di Cosmo Guastella e immediatamente pubblicare gli atti di tale convegno auspicabilmente e necessariamente animato non da chi è stato da sempre l’amico della porta accanto ma l’ospite di chiara fama venuto da lontano. E questa ultima ricetta anche per non snobbare la funzione che Gogol ha affidato agli Ispettori.
Mario Grasso