La Polizia di Stato ha scoperto in una abitazione diroccata, quella che probabilmente era uno snodo cruciale nella “filiera” che dal furto su strada o in abitazione, passando per la ricettazione, si sarebbe conclusa con la rivendita degli apparecchi elettronici.
I poliziotti sino giunti al “deposito” a Ballarò, al confine con l’Albergheria, di merce elettronica rubata attraverso una scrupolosa attività di “osservazione” e di controllo del territorio: una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ieri pomeriggio, impegnata in giri perlustrativi all’interno dell’Albergheria, ha notato come l’andatura appiedata di un cittadino extracomunitario sia divenuta particolarmente frettolosa alla vista della volante della Polizia di Stato. L’uomo ha cambiato più volte direzione e lo ha fatto sempre guardandosi le spalle.
Quando gli agenti gli hanno intimato “Alt Polizia” ne è nato un inseguimento che si è concluso proprio in un appartamento di vicolo Muzio a Palazzo Reale dove il fuggitivo ha trovato riparo e che, evidentemente, era nella sua disponibilità.
Gli agenti lo hanno inseguito fin dentro lo stabile e, giunti nella cucina dell’abitazione, hanno notato come l’uomo stesse liberandosi di alcuni cellulari contenuti in una tracolla portata al seguito e li stesse nascondendo in un cassetto della cucina.
Ciò ha, ovviamente, dato il via ad una accurata perquisizione domiciliare che ha consentito di rinvenire nascosti nella stessa stanza, oltre 200 articoli tra cellulari di ultima generazione, tablet, personal computer, sim card, mirco-sd e materiale elettronico usato per assemblare e ricostruire cellulari e tablet, segno di come in quella casa non soltanto giungessero cellulari rubati ma se ne creassero di “nuovi” attraverso componentistica di provenienza furtiva.
L’uomo è stato identificato per un ghanese di 34 anni, irregolare sul territorio, il quale è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione. Nei suoi confronti sono state inoltre avviate le procedure di espulsione da territorio dello Stato.
Sono in corso ulteriori accertamenti anche per risalire ai legittimi proprietari degli apparecchi e procedere alla loro restituzione.