Per una sanità sempre più al servizio del territorio: intervista al Direttore del Distretto di Cefalù Gaetano Buccheri

0
446

Gaetano Buccheri è Dirigente Medico con una laurea in medicina e chirurgia e una specializzazione in Ginecologia e Ostetricia. Ha una lunga carriera alle spalle, che inizia nel 1987 come assistente nelle case di cura Demma e Orestano di Palermo.

Dal 1992, per sei mesi, è al consultorio familiare di Corleone come assistente medico di ostetricia e Ginecologia di ruolo, e nei successivi quattro anni all’Ospedale dei Bianchi sempre a Corleone. Successivamente ritorna a Palermo presso l’Aiuto materno dell’Azienda USL 6. Dal 2012 al 2019 come dirigente medico si occupa di vari settori: cure palliative, handicap, attività formativa per medici. Dal 2009 al 2012 è responsabile a Carini dell’Unità Operativa che si occupa di assistenza specialistica convenzionata interna ed esterna. Nel marzo del 2012 è nominato per cinque anni Direttore del Distretto n. 37 di Termini Imerese.
Nel 2013 è incaricato di promuovere nel territorio di Termini Imerese lo sviluppo dell’integrazione territorio ospedale. Contemporaneamente è nominato componente della Commissione medica per l’accertamento dell’invalidità civile, del collegio tecnico Area territoriale Dipartimento di prevenzione per la salute e Distretti sanitari dell’ASP di Enna, tra il 2013 e il 2014 è coordinatore facente funzione del distretto ospedaliero PA 2.
Direttore sanitario dell’Ospedale S. Cimino di Termini Imerese dal 2013 al 2014, dal 2015 è Direttore del Distretto Sanitario n. 33 di Cefalù.
Dott. Buccheri quale è la realtà del Distretto Sanitario di Cefalù?
La realtà del Distretto di Cefalù è quella di un distretto dinamico in cui si è dovuto in primis riorganizzare e riammodernare le strutture, e poi far fronte alle esigenze sanitarie dovute soprattutto a criticità derivanti dal disagio di alcuni centri dell’area madonita 
Quali obiettivi si era dato nel momento della nomina e quali ritiene di aver raggiunto?
Gli obiettivi erano quelli di creare strutture efficienti e organizzate, cosa che posso dire con soddisfazione di aver raggiunto quasi completamente, avendo riallocato gli uffici di vaccinazione in locali adeguati e ristrutturato il poliambulatorio di Castelbuono. Abbiamo attivato lo screening per il tumore della mammella con l’istallazione nei nostri locali di un mammografo di ultima generazione. Rimane, ma logisticamente siamo già a buon punto, l’attivazione del progetto Trinacria per i paesi disagiatissimi, nel paese di San Mauro Castelverde.
Per circa tre anni si è stato Direttore del Distretto sanitario di Termini Imerese. Quale era la situazione in quegli anni?
In realtà sono stato Direttore del Distretto di Termini Imerese per circa sette anni. Quando arrivai trovai un cantiere aperto per le ristrutturazioni e una situazione logistica a dir poco degradante per l’utenza. Ci siamo impegnati a realizzare il più rapidamente possibile tutti i lavori di riammodernamento e di potenziare il più possibile la risposta sanitaria nei confronti della utenza del territorio.
Quali obiettivi pensa di aver raggiunto?
Gli obiettivi sono stati integralmente raggiunti e non per niente le performance del Distretto sono state, anche grazie al personale sanitario e amministrativo che è stato molto collaborativo, di eccellenza.
Qualche rammarico o qualcosa che voleva portare a termine e non ha avuto il tempo?
L’unico rammarico, dopo aver potenziato il distretto di Termini Imerese nella sua periferia, è stato quello di non avere avuto il tempo di decentrare nel territorio anche alcuni uffici, che avrebbero certamente facilitato l’accesso all’utenza e nel contempo diluito le code e i tempi di attesa su Termini Imerese.