Sono ben 24 le persone risultate positive al Coronavirus in Sicilia e proprio nelle ultime ore è giunta la notizia di una donna di 48 anni positiva ai primi test,
si tratta di un medico in servizio presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, la quale però verrà trasferita presso il reparto di malattie infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.
In una tale situazione di emergenza e incertezza, amministratori, vescovi e parroci si stanno trovando di fronte a delle importanti decisioni da prendere con coscienza e nel breve tempo possibile, assicurando che tutto proceda secondo le disposizioni enunciate nel decreto del presidente del consiglio dei ministri in data 04 marzo 2020. In Sicilia, una delle feste particolarmente sentite è quella di San Giuseppe, in suo onore infatti oltre alle celebrazioni eucaristiche e alle processioni, vengono affiancate antiche tradizioni, come ad esempio la celeberrima “Tavulata” o “Virgineddi” che rappresentano anche un momento di aggregazione specialmente per i più piccoli. In ogni paese questa usanza viene rispettata ogni anno e dietro ad essa vi è tutta una macchina organizzativa che lavora giorno e notte per preparare quelle che sono le pietanze tipiche che si degustano in quella particolare giornata, facendo comunque attenzione al periodo in cui ci si trova, ossia in Quaresima. Diversi amministratori però, rispettando quanto decretato dal governo Conte in merito all’emergenza che stiamo vivendo, hanno sospeso gli eventi legati alla festa di San Giuseppe come ad esempio a Montemaggiore Belsito ma anche a Roccapalumba e Lascari che vantano da tempo queste storiche tradizioni. Tuttavia anche la Diocesi di Cefalù e l’Arcidiocesi di Palermo hanno preso provvedimenti in merito alle disposizioni del governo e hanno prontamente provveduto a rendere note quelle che sono le norme da rispettare durante i riti, le funzioni religiose e gli eventi ad essi collegati, resta però un’incognita: la Settimana Santa.
Il decreto ha di fatto validità fino al 3 di aprile 2020 ma ciò non toglie che possa esserci una proroga, stando così le cose, di fatto potrebbero saltare i riti della Settimana Santa che quest’anno va dal 5 al 12 aprile, per tal motivo fedeli e confraternite sono con il fiato sospeso ma è chiaro che qualora venisse presa una decisione simile, sarà per il bene comune al fine di evitare così possibili e ulteriori contagi. Nella diocesi di Cefalù intanto, su disposizione del vescovo Marciante, nella giornata di oggi 6 marzo in tutte le parrocchie è stato giorno di preghiera e di digiuno “per chiedere al Signore – si legge in una nota – il dono della pioggia che ancora tarda ad arrivare seppur non dovrebbe essere lontana e l’allontanamento del contagio virale”.
Giovanni Azzara
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