Cresce la paura del Coronavirus anche al carcere di Pagliarelli a Palermo. Dopo le proteste nelle case di detenzione del Nord come a Modena e Pavia e a Bari, ieri si sono tenuti disordini all’interno della struttura palermitana.
I detenuti hanno attirato l’attenzioni iniziando a bruciare lenzuola, materassi e battendo sulle barre di ferro delle loro celle cercando di attirare l’attenzione sulla problematica attuale che vive nel territorio e nella fattispecie delle carceri sovraffollate in tutto il paese.
“La situazione al momento è sotto controllo — dice la direttrice del carcere, Francesca Vazzana — I detenuti stanno protestando e noi stiamo cercando di dialogare con loro. Certo le preoccupazioni sono comprensibili, anche noi siamo preoccupati. In un carcere che ospita 1400 detenuti la gestione dell’emergenza, anche perchè in una cella spesso sono in quattro e non si riesce a mantenere le distanze previste”.
Posizione che sta allineando i penitenziari del paese e situazione non cerco idilliaca per persone che sono a stretto contatto e vivono le giornate tra igiene limitata e disposizioni ministeriali che non possono certamente mantenere alla lettera.
Antonio David