L’appuntamento c’era ed è stato rispettato, anche i giovani nei paesi del comprensorio si sono affacciati dalle finestre e dai balconi delle proprie case e
hanno intonato (ognuno a modo proprio) il Canto degli degli Italiani ossia l’inno nazionale italiano. Si tratta di quello che è stato definito un “flash mob sonoro” programmato per le 18:00 di oggi pomeriggio in tutta Italia al fine di stemperare quello che di fatto è attualmente il clima che si sta vivendo a causa dell’epidemia del Coronavirus, un esperimento sociale “a distanza” che ha funzionato poiché anche sui vari profili e pagine social sono comparsi video e foto di chi ha partecipato senza paura. A Sciara, diversi hanno impiegato diversi mezzi per farsi sentire, dagli strumenti musicali alla semplice propria voce e hanno partecipato in tanti, anche grazie all’invito proposto dall’Associazione Culturale Kairos. A Caccamo: “Il mio obiettivo – spiega Erika Brancato, una delle cittadine fautrici di questa iniziativa a livello locale – era quello di far suonare l’inno di Mameli a ciascuno di loro dai propri balconi, strumenti permettendo, in modo tale che la musica potesse raggiungere più case possibili, in questo modo altri avrebbero potuto intonare le strofe. Molti hanno mostrato sin da subito interesse e voglia di partecipare, così hanno concordato tra loro le modalità tecniche di adesione. Oggi, sono felice che la mia comunità possa per pochi minuti sentirsi vicina anche se distante”. “L’iniziativa – prosegue Erika – è nata da una idea semplice e grazie alla partecipazione attiva dei miei concittadini essa potrà realizzarsi. La finalità è quella di trasmettere un messaggio di speranza, di positività, al fine di rialzarci e tornare al più presto alla normalità. Ringrazio tutti per la loro collaborazione”. Questa onda di speranza ha travolto tutti, grandi e piccini e infatti oggi oltre al tricolore, sono comparsi disegni e striscioni con i disegni degli arcobaleni e la frase che ormai è diventata una melodia che riecheggerà nella storia della nostra nazione: “Andrà tutto bene”.
Giovanni Azzara
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