Termini Imerese. Il Movimento PrimaTermini esprime vicinanza al Sindaco di Messina Cateno De Luca per la vigorosa protesta ma soprattutto per la scelta di essere stasera al porto della sua città,
per impedire il ripetersi di quel vergognoso esodo a cui abbiamo assistito la scorsa notte all’imbarcadero di Villa S. Giovanni, con macchine in fila diretti verso la Sicilia, senza che nessuno lo impedisse, nonostante il decreto del Governo prevedesse l’obbligo per tutti i cittadini di rimanere nei luoghi in cui risiedevano in quel momento.
“Siamo vicini al primo cittadino di Messina – afferma il Movimento – e se non fossimo impediti dalle disposizioni governative saremmo con lui stanotte nella città dello stretto. Perché è criminale voler entrare in Sicilia senza sottoporsi a severi controlli. Se si verificasse un incremento significativo dei casi, la struttura sanitaria non sarebbe in grado di farvi fronte: con un numero di pazienti come la regione Lombardia per gli ospedali sarebbe il collasso.
Abbiamo già visto le conseguenze di quella insensata e folle fuga dell’8 marzo quando a seguito del provvedimento del Governo nazionale che istituiva la zona rossa nelle regioni del nord, migliaia di persone si sono vigliaccamente riversate nelle stazioni ferroviarie per una precipitosa fuga verso il sud. Ricordiamo che in quel momento la Sicilia aveva meno di 30 contagiati, quindici giorni dopo, cioè oggi, ne ha più di 700, grazie a quei codardi che senza farsi registrare si sono riversati nell’isola.
Non bisogna permettere più a nessuno di entrare in Sicilia senza giustificato e valido motivo e sottoporsi a tutte le misure previste dalla normativa. Vogliamo augurarci che le forze dell’ordine evitino stanotte queste violazioni della legge e sottopongano a severo controllo sanitario le persone che chiedano di attraversare lo stretto, a difesa di tutti coloro che fanno in Sicilia il loro dovere ma anche per i cittadini che si stanno sacrificando a stare chiusi in casa, rinunciando a parte della propria libertà, per evitare la diffusione del contagio”.
Ciao ragazzi Io sono nato a Termini Imerese non 62 e mai mi sarei sognato anche se pur 10 anni che non scendo e mi manca la mia famiglia la mia gente è la mia terra soprattutto di metterla in crisi così certa gente fuori di testa propria
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