Il “Comitato Pendolari Sicilia” e il Comitato Cittadino “Cefalù-Quale ferrovia” si appellano al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché “venga scongiurato che il gravissimo problema del coronavirus possa fornire,
pur senza che lo si voglia – così scrivono – una potente “arma di distrazione” e che perciò si finisca col perpetuare una ennesima, gravissima, errata o incompleta scelta politico-programmatica riguardo a un armonico sviluppo economico, sociale e culturale dell’intera Isola”.
L’allarme riguarda esclusivamente l’ammodernamento della rete ferroviaria siciliana previsto nel “Piano Nazionale per il Sud” (recentemente varato dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale), e in particolare la cancellazione del completamento del raddoppio della dorsale tirrenica Messina-Palermo-Trapani, in larghissima parte già realizzato lungo la Palermo-Messina.
“Ci sembra estremamente grave – affermano i presidenti dei due Comitati, Giacomo Fazio e Vincenzo Cesare – che dai decennali programmi dell’Unione Europea, nazionali, regionali e delle FF. SS. venga cancellato il completamento in doppio binario dei circa 80 Km tra le stazioni di Patti (ME) e Castelbuono (PA), lungo i 224 Km complessivi della tratta Messina-Palermo, dei quali 144 Km sono già quasi totalmente in esercizio”.
Oltre alla cancellazione del già previsto completamento del doppio binario lungo la Palermo-Messina, anche per la tratta da Palermo a Trapani è in programma – nel Piano per il Sud – soltanto il “contentino” dell’ammodernamento e della velocizzazione della linea, confermandola però a “binario singolo”, col rischio evidente della riduzione a “ramo secco” di questa parte della rete ferroviaria regionale, che si aggiunge al portato di spreco di denaro pubblico per il mancato pieno utilizzo di quanto già realizzato in doppio binario.
Il tutto, nonostante la litoranea PA-ME figurasse, sin dalla fondazione dell’UE, come terminale del Corridoio ferroviario N.1, Asse Berlino-Palermo, implementato dalla Commissione Europea con il prolungamento, nel 2004, come Network di trasporto transeuropeo TEN-T, ovviamente a binario doppio, fino a Trapani. Programmi, questi, recepiti e reiterati dai Governi nazionali e dalle FF.SS. in attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007/2013 e nel Contratto di Programma 2007/2011 stipulato tra il Ministero delle Infrastrutture e RFI – aggiornamento 2009 – deliberato favorevolmente dal CIPE nella seduta del 13-05-2010, con la previsione di completare il doppio binario tra Patti e Castelbuono “per un valore di M € 3.950”.
L’Alta Velocità “light”, oltre a favorire il rilancio dell’economia e del turismo, a incrementare il pendolarismo, a contenere lo spopolamento dei comuni attraversati o che gravitano lungo questa primaria infrastruttura, servirebbe anche a scongiurare il rischio a carico delle esigenze, primarie e indifferibili, di incolumità pubblica e sicurezza per gli utenti e il personale delle FF. SS.: un rischio che sulla linea in parola incombe da tempo, a causa della permanenza del binario unico.
“Vorremmo che venisse scongiurato – aggiungono Fazio e Cesare – che la fascia settentrionale della Sicilia diventi presto, e per oltre un secolo, il Sud economico, sociale e culturale dell’Isola, e il Sud dell’Europa sempre più profondo”.
Nell’appello a Mattarella e Conte – ma anche ai preposti organismi ministeriali, della Regione Siciliana, delle FF. SS., ai Sindaci dei Comuni che gravitano lungo la costa settentrionale sicula, e ancora alle forze politiche e sindacali tutte – si chiede di adoperarsi affinché anche nei vari programmi ministeriali da predisporre per il rilancio dell’economia dopo il coronavirus, vengano prontamente inseriti i necessari finanziamenti per completare la linea ferroviaria settentrionale della Sicilia con la realizzazione dei tratti mancanti di doppio binario lungo la Messina-Palermo e lungo quella Palermo-Trapani.