Rete 5G: il sindaco di Cefalù dice di no alla sperimentazione nel territorio comunale

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Da qualche tempo l’arrivo della tecnologia 5G inizia a preoccupare le persone ed anche sui social si è creato un dibattito sulla possibile azione cancerogena delle onde emanate dalle antenne della suddetta tecnologia.

Il 5G o rete di “quinta generazione” è quella rete che permetterà alle persone di poter collegare a distanza e senza fili determinato cose che prima erano quasi impensabili come le “smart home” o “case intelligenti” ma anche per comandare automobili ecc ecc, tuttavia secondo alcuni questa rete di quinta generazione potrebbe essere la causa di un aumento di malattie poiché cancerogene per l’uomo. Ora, la rete è in fase di sperimentazione nelle varie regioni italiane ma diversi sindaci sono assolutamente contro la sperimentazione e l’installazione di suddette apparecchiature come ad esempio il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina che ha vietato di provare questa nuova frontiera tecnologica in tutto io territorio comunale. “La decisione che ho assunto – spiega il primo cittadino sul suo profilo Facebook – in linea con quanto deciso da altri colleghi Sindaci siciliani e di altre parti d’Italia, prende le mosse dalla constatazione che le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi. Il divieto che ho deciso di introdurre – conclude Lapunzina – nelle more di avere prove scientifiche che accertino gli effetti della nuova tecnologia sull’uomo, diventa un imperativo morale nel momento in cui si lotta quotidianamente per tutelare la salute. E’ auspicabile che il Legislatore introduca delle norme di legge in materia con lo scopo preminente di garantire prioritariamente la salute pubblica”. Un decisione mirata a salvaguardare la salute dei cittadini a detta del sindaco che però spiega che il provvedimento è stato preso: “in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’Internafional Agency for Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea e prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose per la salute dell’uomo”. Già da alcuni mesi altri sindaci dell’Isola hanno detto di NO a tale sperimentazione e chissà, forse la tecnologia a volte può fare più male che bene, anche questo momento pandemico dovrebbe far capire all’uomo quanto è importante la salute di tutti noi. 
Giovanni Azzara