Termini Imerese, l’Associazione Spartacus protesta per la scarcerazione di due mafiosi al 41Bis

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L’Associazione Spartacus è indignata dalla decisione che ha portato alla scarcerazione di due mafiosi, Francesco Bonura e Giuseppe Sansone, con l’obiettivo di proteggerli dal rischio dell’infezione da coronavirus.

“Già solo la decisione di far ritornare a casa loro dei mafiosi che sono stati condannati al carcere duro (41Bis), è impossibile da accettare: un mafioso non deve tornare a casa nemmeno da morto!” Così inizia il documento dell’Associazione Spartacus.
“Il carcere duro – scrive il Presidente del sodalizio Antonino Ferrara – si applica a feroci criminali per i gravissimi reati e per la loro pericolosità sociale, e perché si ritiene che, se posti in detenzione meno restrittiva, possono, e sicuramente ci riescono, dare coraggio a chi è a loro associato­ e comunicare con il resto della banda mafiosa a loro affiliata permettendo anche di riorganizzarsi.
Riteniamo che un affronto peggiore, un’offesa così grave e una delusione così forte, non può essere accettata da nessuno di noi, figuriamoci se può essere accolta da parte di chi, ancora oggi, piange i propri cari per la terribile morte per mano mafiosa”.
L’Associazione Spartacus di Termini Imerese “è indignata e ci sentiamo offesi e oltraggiati di fronte a tale decisione, cioè quella di dare a dei mostri la possibilità di vivere con le loro famiglie, mentre tanti innocenti sono privati della presenza dei loro cari, solo per essersi opposti alla cultura e ai disegni mafiosi. Tutto ciò ci fa riflettere, su questa tendenza a riconoscere diritti a chi non ha mai riconosciuto quelli degli altri”.
“E siamo convinti – i legge ancora nella nota – che sia in corso una campagna per una attenuazione del carcere duro e dare la possibilità a tanti mafiosi di uscire dalle patrie galere vanificando il lavoro di tanti investigatori e magistrati che rischiano la vita tutti i giorni per mandare dietro le sbarre i criminali di Cosa nostra. Come afferma il Procuratore Nicola Gratteri, si vuol far passare l’idea “che puoi commettere qualunque crimine, anche il più abietto, poi alla fine esci di galera”. L’Associazione Spartacus chiede pertanto al Tribunale di sorveglianza competente di riportare questi mafiosi li dove devono stare per tutta la vita: in carcere!”.