Quella tra gli “Sciaresi d’America” e il paese di Sciara è una storia d’amore lunga ormai decenni, consolidata e oggi sicuramente più forte che mai.
Di tanto in tanto è proprio la comunità, presente nella stragrande maggioranza a New York, che si prende carico di alcune spese per gli edifici sacri presenti in paese. Quest’anno è toccato alla Chiesa Madre che da tempo necessitava di una sistemazione del sistema di amplificazione che spesso non permetteva ai fedeli di comprendere al meglio le parole del sacerdote durante le celebrazioni. Essendo la Chiesa Madre un edificio in stile gotico, nella donazione sono previsti anche delle “stufe a fungo” per rendere più confortevoli le celebrazioni nel periodo invernale poiché l’aria diventa pungente. Proprio lo scorso ottobre 2019 a New York, durante la visita del parroco di Sciara, Don Claudio Antonio Grasso, il direttivo formato da Domenico Bulfamante, Pietro Andolina e Francesco Azzara, si è subito messo a disposizione per stanziare delle somme da devolvere e così è stato: “voglio darvi una bella notizia – ha affermato Don Claudio Antonio Grasso in diretta sulla pagina Facebook della Parrocchia – la Società Sciaresi d’America ha dato un’offerta per poter pagare i microfoni che ho comprato in Chiesa Madre, microfoni e altoparlanti che sono serviti quando è venuto l’Arcivescovo per eleggere compatrona l’Immacolata e poi il prossimo inverno acquisteremo due stufe a fungo sempre per la Chiesa Madre. Mi commuovo sempre – ha concluso il Parroco – perché nonostante sono fuori, sono generosissimi verso la nostra comunità”. Negli anni 80, la società ha contribuito alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale perché Sciara, era da tempo senza un tempio dove i fedeli potevano celebrare la Santa Messa e in quell’occasione raccolsero una cifra vicina ai 40 mila dollari, poi nel 2008 in occasione del restauro della Chiesa Madre, hanno partecipato e contribuito alla realizzazione delle campane che attualmente scandiscono la vita quotidiana del paese e i loro rintocchi si odono anche a chilometri di distanza nella campagne vicine.
Giovanni Azzara