Nulla può essere più romantico di una serenata dedicata alla propria bella in una calda serata estiva, magari illuminata dalla luna. Lo avrà pensato anche Mario Incudine, cantautore, attore, regista, musicista e autore di colonne sonore,
uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana. L’artista siciliano dà prova del suo poliedrico talento proponendo il format “AffacciaBedda”, ovvero la tradizionale serenata in chiave contemporanea e in una formula del tutto inedita, pensata appositamente per l’attuale fase post pandemica e le relative norme restrittive, quelle che stanno penalizzando così tanto tutti i settori produttivi, compreso il mondo del teatro.
Il progetto “AffacciaBedda” è stato sperimentato a Noto dove, in occasione della 41^ Infiorata di via Nicolaci, il tradizionale evento che si svolge nel mese di maggio nella città barocca, Mario Incudine ha messo in scena il “Cunto” della rinascita di Noto dal sagrato della Cattedrale e in giro per le vie della città, senza pubblico, arrivando infine in via Nicolaci, dove era stata realizzata l’infiorata. Per la città di Noto è stato un momento di forte emozione ed un segnale di ripartenza dopo il lockdown.
L’idea della serenata itinerante, dei cantori che vanno in giro per vie, piazze e vicoli proponendo un repertorio assai noto ed accattivante, è stata molto apprezzata. Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta tramite canali social e televisivi. Ed è proprio questa la modalità inedita con la quale si intende portare tale evento alla fruizione del pubblico. Dopo l’esperimento netino Mario Incudine propone lo spettacolo “AffacciaBedda” in altre città, tra cui Ragusa ed Ascoli Piceno. Lo splendore barocco di Ragusa Ibla offre lo scenario perfetto per un itinerario musicale e sentimentale.
L’evento, promosso dall’Asc Production e dal Teatro Donnafugata, supportato da Quintosol Production, Georgia Lo Faro Eventi, BM Produzioni e Oddo Management, è già andato in scena il 4 luglio e verrà riproposto il 18 luglio; sono previste esibizioni durante una passeggiata tra le vie principali di Ibla, nel rispetto ovviamente delle disposizioni normative da Covid-19. Mario Incudine propone pezzi di grande richiamo quali Mattinata di Leoncavallo e Oh Lola, c’ai di latti la cammisa di Mascagni, insieme ad altri brani della tradizione. I balconi si trasformano in palchi teatrali e le piazze in palcoscenici; lo scopo è quello di portare la musica, la magia dello spettacolo fin dentro le case della gente grazie ad un evento itinerante visibile anche in streaming. L’antico strumento della serenata offre un delicato momento di distrazione ad un popolo stremato da mesi di lockdown e ancora fortemente stressato da vincoli, restrizioni e disposizioni normative da Covid-19.
Il tema della serenata, del canto d’amuri in lingua siciliana è caro all’artista ennese che di recente ha presentato D’acqua e di rosi, un cd che intende rappresentare “Una romantica suite, una lunga lettera d’amore, una appassionata serenata tutta in lingua siciliana”. Dopo Italia talìa, Beddu Garibbardi, Anime migranti, Abballalaluna e Terra, questo nuovo progetto musicale di Incudine è una raccolta di tredici brani – tre dei quali inediti – interamente dedicati all’amore e alle donne siciliane. Perché, come spiega lo stesso cantautore “di acqua e di rose sono fatte le donne siciliane: acqua di mare, insaporita dal sale, rose profumate, difese dalle spine. Ogni donna porta con sé un suono: legno vibrante che fa serenate la notte, metallo temprato che scalda ogni cibo, vento di scirocco che corteggia gli scogli, pietra calcarea che custodisce i fiori, melodia antica che fa nascere la passione”.
La serenata d’amore del 4 luglio sotto i balconi di Ragusa Ibla ha avuto inizio ai Giardini Iblei per poi proseguire per corso XXV Aprile, piazza Pola, piazza Duomo, largo Camerina, piazza Chiaramonte e finire alla chiesa di Sant’Antonino. Si replica il 18 con lo stesso itinerario e, ne siamo certi, con un pubblico ancora più attento e numeroso, pur nel rispetto delle norme anti assembramento.
D’altronde il maestro Incudine afferma che: “Io sono fatto per stare in strada a cantare. Devo avere una chitarra in mano. Devo stare su un palcoscenico con una orchestra dietro, e con un microfono davanti. Sono fatto per questo. Ho bisogno di dare voce alle mie follie davanti al pubblico. E non importa se sono 5, 15, 500 o 10.000. Anche se ci fosse una persona sola ad ascoltarmi, io mi sentirei vivo”.
Anna Maria Alaimo