Secondo una ricerca di Airbnb, nel 2020 la percentuale di quanti passeranno le vacanze in Italia è aumentata del 49% rispetto all’anno scorso. Con la Sicilia destinazione più ambita per gli 8 italiani su 10 che stanno pianificando le ferie.
A spiegare il motivo di questa scelta è una ricerca di “Ipsos Future4tourism”. Sembra che molti vacanzieri abbiano preso ispirazione dalla guida dei siti dell’Unesco tra cui figura anche l’Etna. Un altro studio, stavolta del sito Casa.it, rivela che nell’estate del distanziamento sociale in Sicilia è quadruplicata la ricerca di case vacanze, specie se vicino al mare.
E mentre la stampa internazionale ha scelto la Sicilia per rilanciare il turismo straniero in Italia, mettendo l’isola al centro di reportage pubblicati in tutto il mondo, uno studio Doxa-Birra Messina rivela che la nostra regione gode tanto del cosiddetto “turismo autoctono”: 6 siciliani su 10 scelgono abitualmente – e a maggior ragione quest’anno – di passare le vacanze estive in Sicilia. Tra i siciliani stanziali o fuori casa, come i lavoratori o gli studenti fuori sede, la maggioranza ha dichiarato che coglierà l’occasione per scoprire luoghi nascosti della propria terra (39 per cento), mentre il 22 per cento degli intervistati ha confessato che resterà vicino casa, convinti che sia “il posto più bello del mondo”.
Raccontando i luoghi del cuore per i siciliani e per i non siciliani (tra arte, natura, feste tradizionali e luoghi nascosti), la ricerca mette a fuoco analogie e differenze tra la vacanza dei turisti e quella dei locali. I primi cercano soprattutto cultura e bellezze naturali; i siciliani, forti di un rapporto più intimo, si riconoscono in una Sicilia più sensoriale e da scoprire, fatta di sapori, profumi ed esperienze autentiche.
Tra gli italiani, chi prepara le valigie per andare in Sicilia lo fa soprattutto per l’offerta culturale (63 per cento), per feste popolari e le tradizioni artigiane (41 per cento), per l’Etna (39 per cento), per l’entroterra meno conosciuto (38 per cento) e per le piccole trattorie dove mangiare i piatti semplici di una volta (33 per cento).
Monumenti, castelli, teatri, templi, palazzi nobiliari: i segni tangibili della storia millenaria dell’isola sono al primo posto tra i luoghi del cuore anche per i siciliani. Al secondo posto l’Etna, ma con valori molto più alti rispetto al campione nazionale e al terzo posto i tre mari della Sicilia e i suoi colori, le aree naturali protette in zone impervie e i piccoli paesini poco abitati dove raramente si vedono i turisti.
La ricerca spiega perché questa regione sembra avere una marcia in più, anche in questo momento, attraverso il concetto di “sicilitudine”, parola che racchiude tutti gli aspetti che i siciliani (e i non-siciliani) amano di quest’isola: sui caratteri identitari dell’Isola e dei suoi abitanti c’è perfetta aderenza tra auto-percezione e percezione degli italiani. Generosità, accoglienza e ricchezza d’animo sono i tratti caratteristici in cui si riconoscono i siciliani e che attribuiscono loro anche il resto degli italiani, con valori sempre superiori al 90 per cento e con punte del 98 per cento.
“Questo dato conferma che la nostra Isola, oltre che splendida è anche sicura. Abbiamo affrontato, tutti insieme, cittadini e istituzioni, con grande rigore e senso di responsabilità la fase della pandemia contenendo un fenomeno senza precedenti – commenta il governatore Nello Musumeci – oggi l’immagine della Sicilia è quella più vera e lusinghiera, ovvero una terra ospitale e piena di fascino. Un fascino antico dato dalla sua storia ultramillenaria, dalle sue incomparabili bellezze naturali ma anche dalla sua gente, ospitale e generosa”.