Sicilia, sugli incendi boschivi più Protezione Civile meno forestali

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Gli incendi boschivi nel territorio siciliano continuano a provocare danni, anche grazie ad una precarietà di servizi che è evidente. I sindaci e i prefetti e delle maggiori città siciliane notano le difficoltà del settore antincendio da parte del Corpo Forestale e iniziano a pensare in proprio.

Una delle scelte è quella di firmare dei protocolli d’intesa con la Protezione Civile e con i Vigili del Fuoco territoriale (visto che si occupano principalmente del centro urbano) per controllare al meglio il territorio. A Catania il Prefetto ha richiamato i sindaci della provincia, quali autorità locali di protezione civile, a intraprendere le iniziative di salvaguardia della sicurezza pubblica da effettuare sui propri territori. Punti strategici come la  “Oasi del Simeto e la Riserva Naturale Integrata di “Fiume Fiumefreddo“, sono punti caldi e soggetti a tutela ambientale. L’accordo prevede il conferimento di risorse da parte della Città Metropolitana al Comando provinciale Vigili del Fuoco che in tal modo assicurerà una squadra, con relativi automezzi, dedicata all’intervento sulle aree più sensibili e dislocata presso la sede operativa del comando più vicina. L’attività sarà avviata dal 27 luglio e sarà attiva fino al prossimo al 28 agosto.
A Messina invece è stata programmata la campagna antincendio con la Protezione Civile, con servizi di volontariato o meno e che certamente darà un ulteriore supporto ai Vigili del Fuoco e allo stesso corpo forestale che ultimamente sembra rimanere defilato e messo agli angoli. Accordi anche per qualche mese e che mette in evidenza le ultime e recenti difficoltà che vive il settore Forestale.
«La carenza di reperire e formare le squadre antincendio dei Forestali sembra aggravarsi giorno dopo giorno – afferma Antonio David di Forestalinews – e questo fa capire che il futuro del settore rimane aggrappato ad un sottile filo, con un’agonia che si assottiglia continuamente. Tante le difficoltà perenni, che negli anni non hanno trovato risposte, dai DPI di sicurezza, mezzi obsoleti e parchi macchine mai sostituiti nonostante i proclami da parte assessoriale, dai malumori interni degli stessi operai (in ultimo la selezione dei capisquadra con qualifiche dettate da amicizie e non da selezione dettagliata in base a capacità personale). Tanti addetti all’antincendio, sia per età inoltrata che per futuro incerto, abbandonano il proprio settore e preferiscono passare alla manutenzione e non vengono rimpiazzati, in virtù anche della possibilità che loro hanno. Una possibilità che i colleghi “dell’Azienda” non possono usufruire per un errore assurdo e non digerito dai braccianti agricoli, che attribuiscono colpe ai sindacati rei di aver applicato il famoso art. 12 e unire le graduatorie sotto un unico tetto».
Qualifiche che mancano e servizio che rischia di scomparire a favore della Protezione Civile che espande così il settore di intervento nella Regione Sicilia, a cui vanno anche aggiunte le convenzioni con il servizio aereo.