Dopo oltre 20 anni la Regione Siciliana pronta ad assumere con un bando in autunno e uno nel 2021

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Dopo l’ultimo concorso che risale al 1991 e i successivi anni scanditi dal blocco delle assunzioni votato dal Governo Crocetta, verranno banditi nuovi concorsi all’interno della Regione Siciliana.

Il primo bando partirà in autunno per specifiche figure professionali di cui si ha esigenza, in coerenza con il piano dei fabbisogni. Nel 2021 saranno assegnate altre unità, oltre le 706 assunzioni del  2020 per il potenziamento dei Centri per l’Impiego. Seguiranno altri bandi, man mano che ci saranno i pensionamenti.
“Appena un anno dopo il mio insediamento, afferma l’Assessore regionale  delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica, on. Bernardette Grasso, abbiamo sbloccato le assunzioni e approvato il piano dei fabbisogni e del personale. Abbiamo riorganizzato gli uffici regionali riducendo le strutture dirigenziali attraverso una mappatura dei processi – continua l’Assessore di Forza Italia. Questi sono fatti. Non ho nessun problema a dire che se non fosse stato per le norme varate dal precedente Governo avremmo potuto assumere molte più unità. Purtroppo, il blocco delle assunzioni e le norme sui prepensionamenti varati dal governo precedente – l.r.  9/2015 art.49, comma 11, che in presenza del prepensionamento, permetteva di assumere nella misura del 10%  dei prepensionati, e successiva l.r. 27/2016 art.16, comma 3, che ha confermato il blocco delle assunzioni tranne che per le stabilizzazioni – ci hanno tagliato le gambe, perché oggi nei fatti, limitano le facoltà  assunzionali. Una cesoia che per nulla dipende da quanto da me svolto in questi due anni e mezzo al Governo. Anzi, al contrario o cercato di porvi rimedio”.
“Infatti, nonostante l’ostacolo normativo introdotto dal precedente Governo  – sottolinea Grasso – con un percorso virtuoso, abbiamo sbloccato il riutilizzo di parte delle risorse assunzionali, grazie alle quali possiamo bandire nuovi concorsi. Tali margini disponibili derivano dai risparmi dei pensionamenti ordinari, con l’effetto che le risorse utilizzabili consentiranno nuove assunzioni, che aumenteranno nel corso degli anni successivi. Per tale motivo rispedisco al mittente certe gratuite illazioni lanciate dai banchi dell’opposizione, specie da chi, nella passata legislatura, ha contribuito a consegnarci un carrozzone disorganizzato. Ad attentare al futuro delle nuove generazioni non siamo noi, bensì le montagne russe del Governo precedente di cui certi miei detrattori sono stati conniventi. Noi abbiamo raccolto le macerie e adesso stiamo ricostruendo”.
“Ricordo qualche dato raggiunto al giro di boa del mio mandato – conclude l’Esponente del Governo. Sblocco dei concorsi dopo oltre 20 anni; semplificazione burocratica che punta al digitale; 14 cantieri di lavoro per riorganizzare la struttura amministrativa regionale; riorganizzazione strategica per avviare le riforme; ridefinizione del C.C.N.L dei dipendenti regionali; ridefinizione dei profili professionali all’interno della P.A.; fine del precariato storico degli Enti Locali e Regione; fondo perequativo da  € 300 milioni per i comuni in difficoltà a seguito della pandemia da Covid-19. legge di riordino della Polizia locale già in commissione; stiamo lavorando alla riforma del Testo Unico degli Enti Locali. Questi sono dati reali, non frutto del caso o dell’improvvisazione. Vorrei ricordare che la riforma della Pa è iniziata con il governo Musumeci, rimettendo ordine, partendo dalle fondamenta di una struttura obsoleta, mediante la mappatura dei processi per rilevare le criticità”.