Secondo i dati Federalberghi, al 31 luglio a Cefalù, si è registrato un calo di presenze del 79% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
“E’ la stagione più triste e difficile degli ultimi 50 anni”: lo afferma Francesco Randone, di Federalberghi Cefalù. Ancora più grave della situazione nazionale.
L’osservatorio turistico alberghiero nazionale di Federalberghi ha registrando infatti un crollo delle presenze in tutta Italia, a luglio, ma del 51%. Con le strutture turistico ricettive italiane che hanno già perso oltre 159 milioni di presenze, e le proiezioni sull’intero 2020 dicono che ne andranno in fumo ulteriori 116 milioni.
“È una catastrofe nazionale che sta investendo anche la Sicilia – lo dice Alessandro Anello, commissario della Lega per la provincia di Palermo e consigliere comunale del Carroccio a Sala delle Lapidi – e che non può essere affrontata con le misure inadeguate che si sono intraviste nelle bozze del decreto che il governo Conte si appresta ad emanare. Ci sono parecchi punti del provvedimento assolutamente inconsistenti – conclude Anello – e se non ci saranno modifiche sostanziali molte imprese del turismo, in Sicilia come altrove, non sopravviveranno”.