Volontari della Lipu di Palermo in azione sabato 22 agosto, sulla spiaggia di Buonfornello a Termini Imerese. Ripuliti 4 km di costa dai rifiuti di Ferragosto.
Attività ecologica, sensibilizzazione ma anche birdwatching per osservare la migrazione degli uccelli acquatici. Difatti, durante le operazioni di pulizia, la Lipu ha potuto osservare stormi di aironi in migrazione diretti verso l’Africa, ma anche due upupe (simbolo della Lipu) venite direttamente dal mare aperto.
15 sacchi di immondizia raccolti tra la foce dell’Imera Settentrionale e la zona industriale di Termini Imerese, il 90% dei quali costituiti da plastiche di ogni tipo; 19 volontari in azione; 15 le specie di uccelli avvistate tra cui: 14 aironi cenerini, 1 garzetta, 1 pantana, 1 corriere piccolo, 6 folaghe, 4 piro piro piccoli, 1 martin pescatore e 2 upupe, tutti migratori.
Questo è il periodo in cui gli uccelli migratori si spostano dalle aree in cui hanno nidificato fino ai quartieri di svernamento africano. E proprio sulle coste settentrionali della Sicilia, ed in particolare a Buonfornello, avviene un’intensa attività migratoria degli uccelli acquatici come trampolieri e anatidi, ma anche piccoli passeriformi come il culbianco. Un viaggio lungo e pieno di insidie. Molte delle specie, infatti, sostano sulla battigia o nelle poche aree umide rimaste sulla costa dove ad attenderli, purtroppo, vi sono cumuli di rifiuti tra cui ami e lenze da pesca abbandonati dai pescatori, pericolosissimi per gli uccelli poichè possono essere facilmente ingeriti o rimanere incastrati nelle zampe con conseguente infezione e perdita degli arti. Inoltre, i rifiuti possono essere scambiati per cibo, soprattutto dai gabbiani, che rimangono spesso intossicati. Ma non solo rifiuti. Tutto il tratto che va da Campofelice di Roccella fino a Termini Imerese è stato fortemente compromesso dall’azione distruttiva dell’uomo. Un tempo vi erano dune, stagni ed acquitrini circondati da vegetazione palustre che ospitavano specie animali e vegetali ora estinte come la Gallina prataiola e la Lontra. La stessa foce del fiume Imera Settentrionale, adesso, come constatato dai volontari Lipu, è oggetto di una discarica di materiale inerte, costruzioni abusive, cementificazione degli argini, bracconaggio, incendi, ecc. Una zona che conserva ancora un pregevole interesse sia archeologico che naturalistico e che andrebbe rivalutata e ricostituita con l’attuazione, ad esempio, di una riserva naturale, proprio nel tratto terminale del fiume Imera.
“Non si può fare birdwatching in mezzo ai rifiuti. Non si può vivere tra i rifiuti pensando che sia una cosa normale. Non possiamo permettere che gli uccelli, già stanchi dalla migrazione, si posino su strati di immondizia col rischio sulla propria salute” spiega la Lipu. “Un ringraziamento va a tutti i volontari che hanno faticosamente lavorato in questa rovente giornata di agosto. Abbiamo dato il buon esempio a bagnanti incuriositi ed imbarazzati nel vederci raccogliere immondizia per puro spirito di volontariato. La nostra battaglia non finisce qui!” continua la Lipu.