Ci ha lasciato, a seguito di una fulminante malattia, un carissimo amico, il professore Salvatore Grisanti, di Isnello.
Nipote eletto dell’illustre Mons. Stefano Quagliana, il professore Grisanti è stato figura di spicco a Isnello e nel circondario madonita per essere stato docente di lettere in alcuni Istituti superiori (l’Istituto Magistrale di Petralia Sottana e il Liceo Scientifico di Castelbuono). Presenza di grande rilievo dal punto di vista culturale, sociale, educativo, religioso, il professore Grisanti è stato anche attivo animatore e formatore di un gran numero di giovani che hanno avuto modo di attingere alla sua saggia guida di docente preparato e illuminato. Ereditata dall’illustre zio materno, la casa degli anziani, il professore Grisanti ne ha continuato, sino a qualche settimana fa, con indefesso zelo, competenza e dedizione personale la gestione amministrativa, promovendone in ogni modo la crescita e la qualità di vita degli anziani residenti nella casa. Di cultura profondamente cristiana, per essere stato formato negli anni adolescenziali e giovanili nel Seminario di Cefalù e per avere conseguito la licenza in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, il professore Grisanti ha coltivato interessi ad ampio spettro nel campo della cultura cristiana: sul piano storico-culturale, sul piano dell’arte sacra e liturgica (architettura, iconografiae iconologia), sul piano della teologia, dell’ecclesiologia, della storia della chiesa e della liturgia. I suoi studi filosofico-letterari e teologici romani, negli anni immediatamente successivi alla chiusura del Concilio Vaticano II, lo hanno segnato profondamente e hanno sempre illuminato la sua azione di docente di punta nell’Istituto di Scienze Religiose a Cefalù e a Petralia, nella scuola Teologica di base e nella Scuola di Formazione teologica diocesana. Per alcuni decenni è stato anche attivo direttore dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Cefalù, promovendo in ogni modo la formazione permanente e la crescita teologica e culturale dei docenti di religione. La sua puntigliosa preparazione teologica gli ha consentito di essere figura di spicco del laicato della diocesi di Cefalù e di esercitare quindi un ruolo critico e profetico, sempre vigile, attento e puntiglioso, a favore del popolo di Dio che, malgrado le irreversibili acquisizioni conciliari, egli riteneva ancora lontano dal divenire e dall’essere riconosciuto soggetto attivo, maturo e responsabile della missione della chiesa. Perciò, strenuo difensore dell’autonomia, della dignità, del ruolo attivo dei laici, uomini e donne, nella vita della Chiesa, a ogni livello di responsabilità, egli si è speso in molteplici modi nell’attività di promozione del laicato, rendendosi sempre presente e disponibile anche come qualificato relatore, in molteplici incontri formativi nelle varie parrocchie della diocesi di Cefalù.Noti a tutti sono i suoi crucci a voce alta contro il persistente clericalismo che condanna la chiesa a un insano dualismo che mortifica il Popolo di Dio ‘soggetto globale’ e ‘unitario’; i sui dinamismi strutturalmente sinodali; la sua natura essenzialmente comunionale e la sua intrinseca apertura ai problemi del mondo moderno e contemporaneo. In un profilo forzatamente e dolorosamente breve per me, mi è grato ricordare ancora l’attaccamento del professore Grisanti alla sua amata Isnello, alla sua cultura religiosa e alle sue più sane tradizioni e, ancora, fra tutte le sue benemerenze, l’importante e decisivo impegno profuso per la nascita e lo sviluppo del “Centro internazionale per le scienze astronomiche Gal Hassin” di Isnello, importante richiamo per scienziati di tutto il mondo e luogo di riferimento per visite scolastiche guidate, per intellettuali e turisti da ogni dove, di cui ha potuto solo gustare le promettenti primizie. Grati per sempre ne saranno la gente di Isnello, la nostra Diocesi di Cefalù, gli amici e le amiche, l’intero comprensorio madonita. Alla famiglia tutta, di cui era perno essenziale, che l’ha assistito con amore, incondizionato affetto e gratitudine, fino all’ultimo, il nostro più vivo cordoglio e il nostro affetto.
Don Giovanni Silvestri