Coronavirus, in Sicilia misure speciali per le scuole: arrivano le Unità Speciali di Continuità

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Per contrastare il Coronavirus ed evitare lezioni a singhiozzo, la Sicilia incrementa ulteriormente le misure anticontagio nelle scuole.

Nell’Isola, in particolare – attraverso un documento congiunto dei Dipartimenti regionali Attività sanitarie Osservatorio epidemiologico e dell’Istruzione e dell’Università che richiama le linee guida dell’Istituto superiore di Sanità sulla gestione dei casi negli istituti scolastici, fra gli studenti o gli operatori della scuola – vengono istituite le Usca (Unità Speciali di Continuità assistenziale), formate da medici e dedicate proprio alle situazioni critiche e alla effettuazione dei tamponi rapidi nelle scuole che consento di rilasciare l’esito in pochi minuti.
Le Usca scolastiche, infatti, avranno a disposizione una specifica linea telefonica mobile di riferimento che, una volta attivata, sarà da subito a disposizione dei dirigenti e referenti delle scuole proprio per velocizzare ogni procedura in caso di necessità.
Così se, durante le lezioni, un alunno o un operatore della scuola dovessero presentare delle sintomatologie, le Usca scolastiche si recheranno nell’istituto in questione per la somministrazione del test rapido antigenico che, in caso di positività, verrà ripetuto con test molecolare da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asp competente per territorio.
Inoltre, secondo quanto stabilito dalle linee guida dell’ISS (che considera contatti stretti di un caso accertato gli studenti dell’intera classe presenti nelle 48 ore precedenti la comparsa della sintomatologia dell’alunno),  il resto della classe verrà sottoposto ad isolamento e successivamente a test diagnostico.
Nell’attesa dell’esito del test o in caso di risultato del tampone negativo, le lezioni in classe si svolgeranno  regolarmente.
 Se invece l’alunno sintomatico dovesse essere assente da scuola, da più di 48 ore, i compagni di classe non saranno sottoposti ad isolamento fiduciario e continueranno a frequentare la scuola.
Il documento è stato inviato, tra gli altri, all’Ufficio scolastico regionale, alle Asp e alle organizzazioni sindacali di categoria dei Pediatri di libera scelta e dei Medici di medicina generale.