Sulla gestione degli impianti di risalita di Piano Battaglia la città Metropolitana di Palermo ha emanato una nota, a firma dell’ing. Claudio Delfino, Responsabile della Direzione Edilizia e Beni Culturali,
per puntualizzare la situazione a seguito agli articoli apparsi su alcuni organi di Stampa negli ultimi due giorni.
“La città Metropolitana di Palermo – si legge nella nota – nonostante le criticità finanziarie degli ultimi anni, ha garantito ogni anno l’operatività della Stazione Sciistica di Piano Battaglia. A seguito dell’acquisizione di un parere dell’ANAC che indicava come inderogabile la strada della procedura aperta per l’affidamento del servizio di gestione delle piste da discesa, si è bandita una gara per tale attività.
La società di gestione degli impianti di risalita di Piano Battaglia ha proposto ricorso avverso il bando ed il Tar in primo grado ha ritenuto legittimo l’operato della Città Metropolitana.
Sopravviene adesso, da parte della Società Piano Battaglia s.r.l, un ulteriore ricorso al TAR inerente la rescissione del contratto di concessione.
Nonostante il nuovo scenario, la Città Metropolitana, insieme a tutti gli altri Enti del Territorio Madonita, conferma l’impegno a ricercare una soluzione per ottenere la stabile gestione della Stazione Sciistica nel rispetto delle norme vigenti”.
Ma qualcuno non condivide la nota della Città Metropolitana. Si tratta del Presidente di Uniti per le Madonie Pino Di Martino e del Coordinatore di Cittadinanzattiva Madonie Cefalù Franco Scancarello. “Ci risulta – scrivono in una nota i due presidenti – da approfondimenti e studio degli atti di cui siamo riusciti a venire in possesso, che dette affermazioni siano generiche incomplete e distorte. Pertanto invitiamo l’Ente a dimostrare tali affermazioni, rendendo pubblici atti, contabilità, parere dell’Anac e le modalità ed i provvedimenti di affidamento alla società Piano Battaglia s.r.l. della gestione per i primi tre anni anche delle piste. Invitiamo nel contempo la società Piano Battaglia a meglio chiarire i motivi reali, con dati di fatto concreti e dimostrabili, le motivazioni che hanno indotto la stessa ad abbandonare la strada intrapresa”.