Avviata una campagna di scavi archeologici a Villa Napoli di Palermo dove è in corso il progetto di restauro della Cuba Soprana e della piccola Cuba finanziato dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana con fondi del Po Fesr 2014/2020.
Le nuove indagini archeologiche, che trovano precedenti nelle campagne del 1996/97 e del 2000/01, mirano a comprendere il rapporto esistente tra la Cuba Soprana e il bacino antistante, così come l’organizzazione spaziale interna del sito e il suo ruolo in relazione agli altri edifici normanni circostanti, quali la Cuba Sottana, la Zisa, il Castello dell’Uscibene e Palazzo dei Normanni, nel contesto del Genoardo.
Il progetto di ricerca – che è realizzato dalla Soprintendenza di Palermo diretta da Lina Bellanca che è anche direttrice dei lavori, in collaborazione con la Escuela de Estudios Árabes di Granada (Consejo Superior de Investigaciones Cientificas spagnolo – Csic) sotto la direzione scientifica di Julio Navarro Palazón e con il contributo dell’archeologa Carla Aleo Nero – mira anche a verificare l’esistenza di possibili parallelismi con realtà simili che vissero anch’esse il loro periodo di massimo splendore nel XII secolo e che sono state oggetto di studio da parte del gruppo di ricerca del dottor Navarro sia in Spagna (Castillejo de Monteagudo a Murcia) che in Marocco (Agdal di Marrakech).
L’attività di scavo, che è iniziata i primi di settembre e si concluderà a metà novembre, si inserisce nel progetto di ricerca “Almunias medievales en el Mediterráneo: Historia y conservación de los paisajes culturales periurbanos” (Almeddimed), recentemente approvato dal Ministero per la Scienza e l’Innovazione spagnolo cofinanziata dal CSIC attraverso il progetto “Las fincas de las élites siculo-normandas (siglo XII): investigación arqueológica de la Cuba Soprana de Palermo”.
I dati raccolti durante la campagna di scavo hanno un’ulteriore valenza scientifica dal momento che serviranno ad arricchire e completare un ambizioso progetto di ricerca europeo da presentare nel prossimo programma quadro Horizon Europe per la cui elaborazione la Escuela de Estudios Árabes ha ricevuto un ulteriore finanziamento ministeriale e nel quale sia la Soprintendenza che l’Università di Palermo svolgeranno un importante ruolo”.
“Le indagini condotte dalla Soprintendenza di Palermo e dalla Scuola di studi arabi di Granada sono molto importanti – dice l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – per approfondire il ruolo della Sicilia durante il XII secolo. Il Governo regionale sostiene e guarda con molta attenzione e interesse alle ricerche archeologiche in corso in questo momento in Sicilia, nella considerazione dell’importanza che esse hanno nella migliore comprensione della storia della nostra Isola nello sviluppo del Mediterraneo, in particolare durante il periodo caratterizzato dalla presenza islamica”.