Il Concistoro Nazionale, riunitosi in data odierna in modalità telematica, recependo il Dpcm del 24 ottobre 2020, ha accolto la proposta del Decano di mantenere il Sinodo nazionale nelle date di sabato 14 e domenica 15 novembre prossimi,
ma trasformandone la modalità dalla presenza fisica a quella telematica. Pertanto il Sinodo si svolgerà nelle date e orari previsti su una piattaforma telematica che l’Ufficio del Decano predisporrà. Al tempo stesso, considerando il protocollo firmato con il Governo il 15 maggio 2020 (riguardante le Chiese protestanti, evangeliche e anglicane), allegato n. 3 al Dpcm 17 maggio 2020 e recepito dalla Legge 22 maggio 2020 n. 35, ritiene di potere e dovere dare indicazioni alle comunità locali per il proseguimento ordinario delle attività di culto e per la continuazione della mobilità interregionale dei ministri culto. La attività culturali e/o di formazione biblico-teologica possono continuare in forma telematica. Queste indicazioni sono recepite nel Decreto del Decano n. 5/2020 firmato oggi stesso.
La Chiesa Protestante Unita è una nuova realtà ecclesiale che intende proporre un modello di Chiesa protestante orizzontale e lontano dalla Chiesa-istituzione in cui si sono rifugiate molte denominazioni “storiche”. Allo stesso tempo siamo una Chiesa in cui convivono tradizioni e riti diversi (luterano, presbiteriano, metodista, anglicano) che fanno riferimento alla Riforma del XVI secolo e convivono insieme nel concetto di unità nella diversità. Ad ogni modo ci riteniamo una Chiesa Luterana di lingua italiana e con una particolare attenzione alle dinamiche sociali e teologiche del metodismo.
Pensiamo che la base della fede cristiana si riassuma nei cinque punti propugnati da Lutero: Sola Scriptura (con la sola Bibbia); Sola Fide (con la sola fede); Sola Gratia (con la sola grazia); Solus Christus (soltanto Cristo); Soli Deo Gloria (per la gloria di Dio solo).
Siamo una Chiesa conservatrice nella teologia e nella dottrina. I punti fondamentali della dottrina cristiana non possono e non devono essere modificati seguendo mode temporanee e fallaci perché si basano sulla Sacra Scrittura. «Respingiamo la falsa dottrina, secondo cui la Chiesa potrebbe lasciar determinare la forma del proprio messaggio e del proprio ordinamento da proprie preferenze o dal variare delle convinzioni ideologiche e politiche di volta in volta dominanti.» (Dichiarazione teologica di Barmen, art. III).
Siamo una Chiesa progressista nell’etica non perché ci lasciamo convincere dalle realtà mondane ad “aggiornare” il nostro messaggio ma alla luce di un ritorno alla Parola di Dio, che è Cristo Gesù, che ci dice di non discriminare le donne, gli stranieri, i poveri, gli omosessuali, i sieropositivi, gli animali. Nel corso della storia le Chiese sono state più una realtà di giudizio e discriminazione piuttosto che un rifugio di consolazione e amore fraterno.