Coronavirus: “Razza non è all’altezza della situazione”. Chieste le dimissioni dell’Assessore regionale alla salute

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“La misura è abbondantemente colma, Razza lasci il posto ad un persona più capace per evitare guai peggiori alla Sicilia. Col Pd e con tutti i deputati degli altri schieramenti che vorranno sottoscriverla presenteremo una mozione di censura all’assessore alla Salute, che si è rivelato abbondantemente non all’altezza della situazione”.

Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Giorgio Pasqua, assieme agli altri componenti 5stelle della commissione Salute di palazzo dei Normanni, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.
“Abbiamo  sempre tenuto – dicono i deputati – un atteggiamento ispirato alla massima collaborazione istituzionale, consapevoli che solo con l’aiuto di tutti si possono superare le situazioni più difficili e le emergenze. Purtroppo è servito a poco, l’assessore non ha mai inteso aprire ad un serio confronto né con la commissione salute, né con l’aula e adesso la situazione sta precipitando, anche per colpe certamente ascrivibili all’assessorato alla Salute. Al netto delle dichiarazioni di Razza e Musumeci, la zona arancione è figlia legittima delle inadempienze e della cattiva gestione del governo regionale  e non certo di chissà quali oscure macchinazioni di stampo politico. Dopo la prima ondata della pandemia, l’esecutivo Musumeci aveva tutto il tempo per adempiere alle prescrizioni di Roma che risalgono addirittura ad aprile, ma nulla o quasi è stato fatto, trasformando la Sicilia un una regione inaffidabile dal punto di vista sanitario. Numerosissime ed eclatanti sono state le deficienze, come il mancato aumento dei posti letto delle terapie intensive e sub intensive, il tracciamento a dir poco fallimentare, l’esiguo numero dei tamponi effettuati, la tardiva comunicazione dei dati a Roma, la scriteriata gestione della medicina del territorio e delle USCA. E questo solo per citare le carenze più macroscopiche”. “Non possiamo – concludono  i deputati 5stelle – assistere inerti allo sfacelo, ci sono ancora i margini per invertire la rotta di questa nave alla deriva, ma si deve farlo subito, cominciando dalla sostituzione di chi è al timone”.
Ma non sono solo i 5 stelle a dare giudizi negativi sulll’Assessore alla salute. Non risparmia critiche nemmeno il Sindaco di Messina Cateno De Luca. “Il buon Ruggero Razza riferisce sui social – afferma De Luca – che sta verificando i parametri usati dal Ministero della Sanità per inserire la Sicilia in zona arancione, perché sostiene che in Sicilia il sistema sanitario va benissimo e rispetta i parametri concordati con il Ministero medesimo. A parte il fatto che i 21 parametri sono noti da maggio, Razza pensava davvero che potevamo aspettare fino al 30 novembre per metterci nelle condizioni di fronteggiare il rischio?”. Ma  il sindaco di Messina, De Luca va giù pesante: “Pensava davvero che questa estate fosse più importante occuparsi della fiera dei cavalli, del giro d’Italia e dei finanziamenti a Dolce e Gabbana? Il ‘meravigliato’ Assessore, non sa che l’ISS ha previsto una escalation del contagio in Sicilia nei prossimi 10 giorni? Non sa il povero Razza che tra i parametri considerati c’è anche la gestione dei Pronto Soccorso, delle RSA, dei tamponi, del tracciamento dei contagi? Arrivati a questo punto due sono le cose: o mente Razza o mentono tutti gli altri, a cominciare da Speranza. Non accetto però questo teatrino sulla pelle dei siciliani – continua il Primo cittadino – e sopratutto non accetto che certe visioni fascistoidi portino a bollare come farneticanti le posizioni come la mia che pretende chiarezza. Ieri, non oggi. Intanto gli ospedali siciliani cominciano ad annaspare, come ieri sera a Partinico, in cui una lunga fila di Ambulanze era in attesa di poter lasciare i pazienti all’ospedale”. E conclude: “Ci sono stati tre giorni di trattative per verificare la rispondenza ai parametri della Sicilia, Ruggero Razza dov’era? Stavolta non consentirò che la vicenda non venga chiarita. Ribadisco un concetto: chi ha sbagliato, anche solo ritardando interventi che andavano fatti ieri e non tra 15 giorni, deve assumersi le proprie responsabilità ed andare a casa. Se poi Razza riesce a dimostrare che si tratta di un complotto nazionale contro la Sicilia, allora dovrà dimettersi Speranza, Ministro della Sanità”.