Percepivano indebitamente Buoni spesa e Reddito di emergenza: denunciati alla Procura di Termini Imerese

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Finanzieri nell’ambito dell’attività di polizia economica e finanziaria tesa alla vigilanza ed alla tutela del bilancio dello Stato, della Regione e degli Enti pubblici,

hanno rilevato una serie di irregolarità nelle istanze presentate da parte di 8 richiedenti il c.d. “Buono Spesa”, e 2 richiedenti il c.d. “Reddito di Emergenza, tutti residenti nel comune di Corleone.
In particolare, l’attività ispettiva della Tenenza di Corleone, ha evidenziato che i soggetti, sulla scorta del modello di autocertificazione redatto dal Comune avevano sottoscritto l’istanza di accesso all’intervento socio-assistenziale e le relative dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, sostenendo di trovarsi nelle condizioni previste ed elencate nell’avviso pubblico.
In realtà, i controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle, incentrati sui dati autocertificati nellerichieste di erogazione di “buoni spesa/voucher” e del “reddito di emergenza” presentate, hanno evidenziato che i nuclei familiari percepivano altre forme di sostegno economico. Di conseguenza, sulla scorta delle informazioni acquisite, le autocertificazioni presentate sono risultate prive dei requisiti previsti nell’avviso di pubblico bando.
Gli indebiti percettori sono stati quindi segnalati per la decadenza dall’ammissione ai benefici richiesti e denunciati alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e falso in atto pubblico.
Inoltre, è stata avviata l’azione amministrativa per il recupero delle somme già erogate, ammontanti ad €. 6.167,40, e per la comminazione di sanzioni per complessivi €. 18.502,20. Contestualmente è stata inviata apposita segnalazione al Comune di Corleone (per i buoni spesa/voucher) ed all’INPS competente territorialmente (per il Reddito di Emergenza) per la decadenza dell’ammissione ai benefici richiesti.
L’attività di servizio conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto delle condotte tenute da coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.