Presentato all’Assessore al Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro il volume “Il futuro delle città” curato da Cesare Capitti e Alfonso Lo Cascio

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E’ stato presentato nella prestigiosa cornice di Palazzo d’Orleans a Palermo all’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro il libro “Il futuro delle città. Memoria, identità, bellezza, nuovo umanesimo”, a cura di Cesare Capitti e Alfonso Lo Cascio e pubblicato per i caratteri della Casa Editrice Avatar.

Il volume raccoglie il contributo di quindici fra i maggiori studiosi siciliani: Teresa Cannarozzo, Deborah Fiminiani, Manfredi Leone, Carmelo Montagna, Giuseppe Notarstefano, Marcello Panzarella, Gianluigi Pirrera, Marcantonio Ruisi, Giovanni Salerno, Giuseppe Savagnone, Mario Schwarz, Anna Staropoli, Ferdinando Trapani, Giuseppe Trombino, Giovanni Francesco Tuzzolino. I loro interventi sono stati presentati nell’ambito del Convegno nazionale, promosso da BCsicilia, che si è svolto a Palermo a Palazzo dei Normanni nell’ottobre del 2018.
All’incontro erano presenti, oltre ai curatori, il dott. Giovanni Salerno, l’ing. Luigi Pirrera, la prof.ssa Teresa Cannarozzo e il prof. Marcantonio Ruisi.
L’Assessore Regionale Salvatore Cordaro sottolinenando la straordinaria validità del volume che si pone l’obiettivo di avviare un confronto sul futuro delle città, per la rinascita di un nuovo umanesimo in grado realizzare una solidarietà diffusa e condivisa, ha auspicato che venga letto da tutti i sindaci del territorio siciliano.
“La crisi antropologica – scrivono i curatori Cesare Capitti e Alfonso Lo Cascio – ha un forte impatto sulle persone, sulla città e sulle periferie urbane, e conduce allo smarrimento della propria identità e della propria storia. Riteniamo attraverso un rinnovato impegno di tutti si possa costruire una città più a misura d’uomo, superando il secolarismo imperante, l’egoismo diffuso, un’ideologia economica e burocratizzata, eliminando le ineguaglianze e le ingiustizie sociali, rispettando in maniera condivisa il creato. L’idea è quella di avviare un proficuo dibattito culturale che non si limiti a studiare la città e il suo futuro da un punto di vista puramente tecnico, ma aiuti a riflettere sulla possibilità di recuperare e valorizzare il suo rapporto con le persone che la abitano.
Emblematiche di questa problematicità sono da un lato la perdita del centro e di quei punti di riferimento architettonici, sociologici, commerciali che davano ad una città il suo inconfondibile volto, dall’altro il degrado delle periferie, un tempo caratterizzate dalla presenza di un ceto operaio sempre più consapevole del proprio ruolo, oggi, con l’avvento dell’epoca post-industriale, ridotte in larga misura a ghetti di stranieri emarginati o di ceti sociali impoveriti”.
Il volume pone anche in evidenza la necessità di valorizzare i beni culturali e paesaggistici in quanto essi costituiscono gli elementi di memoria, di valore identitario e migliorano la qualità della vita e del benessere delle persone. Riannodare il rapporto tra le comunità degli abitanti e la medesima città.
Il primo momento di una riflessione che va condivisa con tutti coloro che hanno realmente a cuore le sorti dei nostri centri urbani. “Si tratta – concludono i curatori – di riappropriarsi della consapevolezza di poter costruire una città “bella”, in grado di restituire alla collettività un luogo migliore dentro il quale possano svilupparsi in pienezza le relazioni umane. Significa riscoprire, per quanto banale possa apparire, il senso dello stare insieme e re-imparare a vivere la città e nella città”.
Nella foto: (da sinistra) Ing. Luigi Pirrera, Dott. Alfonso Lo Cascio, Prof.ssa Teresa Cannarozzo, Assessore Salvatore Cordaro, Dott. Giovanni Salerno, Arch. Cesare Capitti, Prof. Marcantonio Ruisi.