Nessun cambiamento epocale o rivoluzione ma un vero e proprio segno di continuità quello presente nella terza edizione del Messale Romano.
Da oggi 29 novembre 2020, un anno che rimarrà nella storia del mondo, entra in vigore la nuova edizione del messale, ossia il libro liturgico utilizzato dai sacerdoti cattolici romani per la Celebrazione Eucaristica. La nuova edizione, consegnata a Papa Francesco lo scorso 28 agosto dalla Conferenza Episcopale Italiana, oltre a diversi arricchimenti della terza edizione tipica latina, propone altri testi facoltativi di nuova composizione, maggiormente rispondenti al linguaggio e alle situazioni pastorali delle comunità e in gran parte già utilizzati a partire dalla seconda edizione in lingua italiana del 1983. Sono infatti passati ben 37 anni dall’ultima volta che sono state apportate modifiche al messale e oggi necessitava di una piccola revisione in continuità con ciò che è stato scritto precedentemente. Ma quali sono le principali modifiche apportate ? Di fatto sono 4. La prima è riscontrabile nell’ Atto Penitenziale dove si dirà: “confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli e sorelle […] e supplico la Beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli e sorelle, […]. In questo caso viene inserita la parola sorelle, si tratta di un vero cambiamento, una forma di linguaggio universale e inclusivo davvero importante. Dal Confesso si passa poi al Kyrie Eleison, per quanto riguarda quest’ultimo verrà privilegiata l’invocazione in lingua greca proprio per ricordare una delle espressioni più utilizzate nei vangeli rispetto alle invocazioni Signore, pietà e Cristo, pietà. A proposito di greco, anche nel Gloria rimarcando quanto riportato nel Vangelo di Luca (2,14) ma anche per rendere ancora più musicale il testo si dirà: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore, si tratta dunque di una pace che Dio ha voluto donare in quello che è di fatto il suo disegno d’amore. Veniamo poi al Padre Nostro, la preghiera più importante per un cristiano perchè è l’orazione che Gesù ha insegnato ai discepoli prima di essere crocifisso, con l’incarico di farla conoscere e pregare a tutto il mondo subito dopo la sua morte ma anche una preghiera che avvicina l’uomo a Dio chiamandolo con l’appellativo di Padre. Qui entra in gioco un cambiamento fortemente voluto da Papa Francesco il quale aveva desiderato di modificare alcune frasi facendo ricorso alla nuova versione del testo biblico, introdotta dalla Cei nella Bibbia pubblicata nel 2008 e sulla quale ci sono state diatribe e diverse scuole di pensiero fino a questo momento dal quale si dirà: “non abbandonarci alla tentazione” piuttosto che “non c’indurre in tentazione”, in tal modo si chiede a Dio di essere preservati dalla tentazione e di ricevere un aiuto allo stesso tempo. Ma lo spazio al latino c’è sempre e lo ritroviamo subito dopo l’Agnus Dei, qui il sacerdote dirà la seguente formula: “Ecco l’Agnello di Dio…” e subito dopo “Beati gli invitati alla cena dell’Agnello”, in tal modo verrà rispettata la formula più vicina alla traduzione latina. Queste dunque le principali modifiche al Messale Romano , “Il libro del Messale – spiega il Cardinale Bassetti, presidente ella CEI – non è soltanto uno strumento liturgico, ma un riferimento puntuale e normativo che custodisce la ricchezza della tradizione vivente della Chiesa, il suo desiderio di entrare nel mistero pasquale, di attuarlo nella celebrazione e di tradurlo nella vita. La riconsegna del Messale diventa così un’occasione preziosa di formazione per tutti i battezzati, invitati a riscoprire la grazia e la forza del celebrare, il suo linguaggio (fatto di gesti e parole) e il suo essere nutrimento per una piena conversione del cuore”. Per capire meglio le principali novità, l’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) di Palermo, ha organizzato tre video, su Facebook e Youtube, per spiegare in modo semplice e immediato come cambia la celebrazione delle Messe, “Il nuovo messale potrà già essere utilizzato dalla prima domenica di Avvento; è per questo – afferma il presidente Ucsi Palermo, Michelangelo Nasca – che “abbiamo pensato di offrire alcuni video, accessibili a tutti, che spieghino in pochi minuti le novità principali contenute nel nuovo Messale. Un lavoro accolto e svolto con grande entusiasmo dai giornalisti del gruppo Ucsi di Palermo. Un’iniziativa – prosegue Nasca – alla quale in futuro vorremmo dare continuità, con la proposta di altri, ulteriori approfondimenti”. Le video-spiegazioni portano la firma di Giovanni Villino, Adele Di Trapani e Sandra Pizzurro (voci narranti), Giuseppe Costa (liturgista), Guglielmo Francavilla e G.A. (montaggio), con il coordinamento di Roberto Immesi che ha strutturato i testi e seguito la preparazione. “È un contributo che abbiamo pensato e realizzato – spiega Immesi – per aiutare a comprendere i cambiamenti della liturgia che riguarderanno tutti i fedeli: video che mettiamo a disposizione delle parrocchie, dei gruppi organizzati e di chi vuole capire cosa cambia e perché” I video sono visibili (cliccando qui) sul canale YouTube dell’UCSI Palermo.
Giovanni Azzara