Si chiama “Quel che di noi resta, la buona notizia da giovane a giovane”, il progetto realizzato dalla pastorale della scuola dell’Arcidiocesi di Palermo che desidera far conoscere le storie di alcuni ragazzi che oggi purtroppo non ci sono più,
ma che durante il loro breve ma intenso passaggio sulla terra hanno lasciato grandi insegnamenti. Carlo Acutis, Chiara Luce Badano, Matteo Farina e Antonio Ennio Minuto, sono stati giovani come tanti, hanno attraversato il breve tempo della loro vita coltivando passioni, esprimendo inquietudini, affacciandosi al mondo con le loro personalità. La loro scoperta di Dio li ha portati nelle viscere della loro stessa esistenza, là dove hanno percepito, con la luce della loro sensibilità interiore, il senso pieno della vita. In questa prima puntata in diretta su Impronta Magazine e Esperonews, si parlerà di Antonio Ennio Minuto. Figlio di genitori sciaresi, Ennio viveva a Palermo ma amava tanto il suo paese d’origine dove vi ritornava spesso, innamorato della vita, della musica sua compagna di vita, del mare e della scrittura. Il giovane Ennio infatti era solito portare con se un taccuino ed una penna con i quali imprimeva sulla pagine bianche, tutto ciò che lo circondava. Il suo cuore ha smesso, purtroppo, di battere a soli 15 anni a causa di una grave cardiopatia era in cura all’ISMETT di Palermo per la cura e la ricerca delle insufficienze terminali d’organo, ma il cuore nuovo non è arrivò in tempo. Ma Ennio è sempre con noi, perché era un ragazzo moderno ma di “altri tempi” e grazie ai suoi scritti, oggi, tutti noi abbiamo la possibilità di imparare che le piccole cose sono le più importanti e che esiste un Dio il quale grazie alle prove ci permette di crescere nella fede. Imparare anche dalla forze dei genitori, Irene e Stanislao che seppur affranti dal dolore hanno avuto riconosciuto in Ennio il vero amore, l’amore eterno come essi stessi hanno scritto: “L’amore supera il vuoto che hai lasciato, vuoto di mancanza ma non certo di morte. Allora condividiamo Te, ormai non solo nostro, ma di tanti… con tutto l’amore possibile”. L’appuntamento dunque è fissato per questa sera alle ore 20:00 per parlare di Antonio Ennio Minuto con gli opiti: Patricia Pagoto, Scrittrice di saggi e psicoterapeuta, Maricarmen Tranchina, Docente liceale, Alfonso Merendino, Gabriele Orestano, Orazio Fatta, Pietro Conti membro della Pastorale Scolastica dell’Arcidiocesi di Palermo e gli amici di Ennio. “Vivere vuol dire provare: provare come osare e provare come cogliere emozioni, sapendo che un giorno tutto finirà, perché morirà di morte fisica ma, paradossalmente, è la morte fisica che apre le porte all’immortalità… Il senso di vivere è provare, il senso della vita è lasciare che qualcosa di sé, non materialmente ma come esempio per quelli che verranno dopo, e il senso della morte è far sì che coloro che hanno imparato da te possano compiere le proprie scelte considerando i tuoi passi… perché siamo solo quel che di noi resta!” (Antonio Ennio Minuto). Un evento da non perdere!
Giovanni Azzara