Il gruppo parlamentare del M5S all’Ars non aveva ancora finito di complimentarsi con Giovanni Di Caro, eletto nuovo capogruppo, che la deputata all’Assemblea regionale siciliana Jose Marano, sempre 5Stelle,
invia un comunicato di fuoco dove afferma che avrebbe preferito una nomina al femminile. La Marano commentando l’elezione del deputato favarese, la cui colpa in verità sarebbe sola quella di essere un maschio, a nuovo capogruppo 5 stelle a Palazzo dei Normanni, polemizza con veemenza. “Gli elettori siciliani del M5S nel 2017 – afferma – hanno scelto con il loro voto otto parlamentari regionali donne e dodici uomini. Il Movimento 5 Stelle è il gruppo parlamentare che ha eletto più donne in Assemblea Regionale Siciliana, ma allo stesso tempo queste vengono umiliate nel loro ruolo e nella loro dignità. Infatti, le donne non vengono pensate e scelte nei ruoli chiave”. Da quando mi sono insediata, dopo la parantesi della mia collega Valentina Zafarana come capogruppo (la cui gestione ritengo sia stata la migliore di questi anni), è toccato poi a Francesco Cappello, Giorgio Pasqua e per l’anno prossimo Giovanni Di Caro, diventa matematica il fatto che dopo Di Caro il gruppo ha già scelto un altro uomo. Ciò avviene nonostante l’impegno preso dal gruppo parlamentare dopo l’elezione di Giorgio Pasqua. In quella occasione era stato infatti deciso che il prossimo capogruppo sarebbe stata una donna al primo mandato. Evidentemente al maschietto alfa di turno la cosa non andava bene”. Sarebbe sicuramente interessante sapere a chi si riverisce la deputata quando parla del “maschietto alfa di turno”.
Comunque a breve arriva la replica del Gruppo parlamentare del M5S all’Ars che specifica che la scelta del capogruppo è avvenuto per meriti e non per sesso.
“Dispiace leggere il comunicato della collega Marano – scrive il gruppo all’ARS – che attacca il proprio gruppo parlamentare per la scelta del capogruppo. Scelta presa, tra l‘altro, quasi all’unanimità, al punto che non è servito neppure votare, proprio perché si è giunti a scegliere Di Caro per via delle qualità dallo stesso espresse in questi anni, dopo ampia e compiuta analisi dei profili presenti all’interno del gruppo.
Senza entrare nel merito delle motivazioni alla base comunicato stampa della collega, si desidera semplicemente evidenziare che il gruppo del M5S ha sempre posto alla base delle sue scelte il merito e non il sesso e proprio per questo spesso sono state individuate donne per ricoprire alcuni ruoli, e proprio per questo riteniamo ingiustificabile la reazione della collega, che con la sua nota stampa getta discredito su un intero gruppo parlamentare, incluse le sue colleghe deputate. Arrivare ad ipotizzare ragioni sessiste alla base della nomina a capogruppo è assolutamente distante anni luce dal nostro modus operandi. Abbiamo avuto, e abbiamo, tantissime donne in ruoli chiave nel Movimento: ministre, sindache, deputate e consigliere. Abbiamo avuto donne anche alla guida del gruppo parlamentare di cui lei fa parte, e tutte sono arrivate ad occupare i posti che occupano, o che hanno occupato, per riconosciuti meriti e capacità, non perché donne”.
Dei tanti commenti alla notizia che come scritto nel comunicato dei 5 Stelle “getta discredito su un intero gruppo” ne riportiamo uno molto breve, probabilmente un iscritto, che amaramente afferma: “Se gli amici deputati all’Ars polemizzano anche sul sesso del capogruppo siamo alla frutta”. Come dargli torto?