E’ morto Emanuele Macaluso: un comunista a modo suo

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È andato via a pochi giorni dalla ricorrenza del centesimo anniversario della fondazione del Partito Comunista d’Italia. Classe 1924, nato a Caltanissetta, Emanuele Macaluso fu tra coloro che videro il PCd’I diventare Partito Comunista Italiano,

il Pci diventare Pds e Ds, la Cgil unitaria scindersi in tre organizzazioni. Tra le figure di spicco della storia sindacale e politica del Novecento italiano e siciliano, Macaluso è stato Direttore dei quotidiani “L’Unità” e “Il Riformista”.
Ci sarà tempo e modo di ragionare sul protagonista del Milazzismo in Sicilia, sull’esponente di primo piano della componente Migliorista nel Pci, sul suo pensiero e sulla sua azione.
Oggi non va dimenticato il giovane sindacalista che insieme ai lavoratori combatte nella Sicilia degli anni roventi del secondo dopoguerra: le fucilate di Calò Vizzini contro Girolamo Li Causi durante un comizio a Villalba, le mitragliate malavitose contro i braccianti a Portella della Ginestra, le cariche dei Carabinieri contro l’occupazione delle terre, le manifestazioni per la riapertura delle miniere, il primo congresso regionale della Cgil ancora unitaria nel 1947 a Caltanissetta.
E ricordando il titolo dell’ormai suo ultimo libro, in uscita a febbraio per i tipi della Marsilio, scritto insieme a Claudio Petruccioli: “Comunisti a modo nostro. Storia di un partito lungo un secolo”, non va dimenticato che Emanuele Macaluso fu un comunista a modo suo. Su questo aspetto della sua biografia non mancheranno certamente studi e riflessioni.
Michelangelo Ingrassia