Abbiamo notizia che il consigliere della Lega Fabio Sciascia si accinge a presentare al Consiglio Comunale di Termini un’interrogazione in merito alla collocazione nel Cimitero, nel 2016,
di una lapide con i nominativi dei termitani, che in qualità di partigiani o internati militari, parteciparono alla Guerra Italiana di Liberazione dalla barbarie degli invasori nazisti e dei loro complici repubblichini. Il nuovo exploit del consigliere fa il paio con la riesumazione della richiesta di intitolare al razzista e fascista Giorgio Almirante uno spazio cittadino. L’una e l’altra questione si qualificano da sé come tentativi di ottenere una visibilità che si affida a problemi speciosi e ben lontani, soprattutto nell’attuale momento, dai reali problemi e dalle urgenze della Comunità cittadina. Non meriterebbero dunque alcun commento, se non fosse per il tono borioso delle domande che scandiscono richieste platealmente prive di argomentazioni, ma il cui lessico e il cui stile, oltre che ripercorrere con fedeltà gregaria le orme del leader del partito del consigliere, richiamano l’aggressiva e grottesca retorica muscolare di ben altri e oscuri personaggi della più tragica storia del nostro Paese.
L’unico merito, se così si può dire, dell’interrogazione, è quello di togliere gli ultimi veli alle motivazioni reali che guidano le intenzioni della destra populista, che dopo avere per anni calunniato il Meridione, i suoi abitanti e la sua cultura, mira oggi a stravolgere con ogni mezzo la memoria storica di un Paese che con la Resistenza al nazifascismo ha ritrovato la sua dignità di Popolo libero. Si spiega in questo modo la pretestuosità delle questioni che vengono poste, su cui spicca la malfondata difesa del sentimento religioso, a suo dire “offeso” dalla lapide posta al cimitero. Se Sciascia avesse rispetto della sacralità di cui avventatamente parla, non avanzerebbe con tanta sicumera su terreni a lui poco familiari, visto che nel Vangelo il regno dei cieli è assicurato anzitutto a coloro, come furono i combattenti contro il nazifascismo, che vengono perseguitati per la libertà e la giustizia. Ma forse sarebbe pretendere troppo da chi, emulando anche in questo le opportunistiche ostentazioni salviniane di rosari e crocifissi, non esita a offendere la memoria di quei concittadini che, insieme ad altre centinaia di migliaia di Italiani – definiti con linguaggio dichiaratamente fascista, appartenenti a “bande” partigiane – hanno ripristinato quella libertà che consente oggi anche a lui di formulare pseudo-argomenti che mettono subdolamente in discussione i fondamenti valoriali della Costituzione Italiana. Non sfugge infatti a nessuno che il tentativo di rimuovere la lapide dei combattenti termitani per la libertà – e gli interrogativi ridondanti e cavillosi attraverso cui si snocciola il documento dello Sciascia – è solo il tassello di una strategia complessiva il cui fine è distorcere e cancellare la Memoria storica della Nazione, secondo un cliché che ricorre in tutti gli autoritarismi della storia antica e recente.
Nel ribadire perciò l’impegno per l’intransigente difesa della Costituzione e delle sue radici storiche e morali, l’Anpi di Termini Imerese:
- chiama a raccolta le forze democratiche della Città per opporsi ad ogni tentativo di stravolgimento della memoria storica della e di alimentare derive populistiche che, cavalcando il disagio economico e sociale, favoriscono il rigurgito di atteggiamenti incompatibili con la tutela delle libertà democratiche.
- Testimonia ai parenti dei Partigiani e degli Internati militari termitani, colpiti dal merito e dal tono sprezzante dell’interrogazione del consigliere Sciascia, la propria vicinanza e solidarietà.
- Chiede alla Sindaca, alla Giunta e al presidente del Consiglio Comunale di valutare se esistano gli estremi per sanzionare l’interrogazione in oggetto laddove essa offende i partecipanti alla Guerra di liberazione contro il nazifascismo, e con ciò stesso le basi libertarie, democratiche, costituzionali della convivenza politica e civile del nostro Paese.
Il Comitato direttiv della Sezione “Girolamo Li Causi”
Termini Imerese