Castelbuono aspetta da 37 anni il suo Teatro, ma si ritrova con l’ennesimo e inutile spazio polifunzionale

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Quello della progettazione, del recupero e della ristrutturazione dell’ex Cine teatro Le Fontanelle è una storia infinita, dal suo primo finanziamento del Pist andato perduto, al recupero dei fondi grazie all’inserimento dell’opera tra quelle finanziabili tramite il Patto per il Sud.

Negli anni non ci siamo fatti mancare nulla: errori progettuali, contenziosi, transazioni, varianti, nuove ipotesi di progetto. Tutta la comunità di Castelbuono da 37 anni aspettava di riavere il suo Teatro, ma da quanto si evince dagli elaborati dell’ultimo progetto esecutivo, i castelbuonesi avranno un altro spazio polifunzionale.
Non sono bastati i dibattiti fra le forze politiche, la costituzione di un Comitato spontaneo per le Fontanelle che ha costantemente interloquito con i progettisti incaricati del restauro, non sono bastati i loro suggerimenti tecnici e qualificati affinché ne recuperasserole funzioni di teatro.
Tutto ciò non è stato sufficiente a far desistere l’Amministrazione comunale da una scelta miope, considerato che la comunità di Castelbuono, di spazi ampi e multifunzionali dove svolgere conferenze, mostre, convegni, già ne possiede diversi e non ha bisogno di un’altra opera pubblica con tali destinazioni.
Il cineteatro “Le Fontanelle” è stato da sempre fulcro della creatività e della intraprendenza dei castelbuonesi. Luogo di cultura già dal tardo ‘500, fu trasformato in teatro in epoca successiva dal Casato dei Ventimiglia.
Già nel tardo Medioevo i castelbuonesi hanno dimostrato di avere un’indole e una spiccata sensibilità verso il teatro. Alla fine dell’ottocento e fino ad arrivare alla prima metà del novecento, il cine-teatro le “Fontanelle” ha accolto tante compagnie teatrali di fama nazionale che con le loro rappresentazioni hanno alimentato nei cittadini la passione per il teatro e in particolare per la satira politica locale, durante il periodo di carnevale.
Ci chiediamo come un’amministrazione possa ignorare il passato della comunità che l’ha eletta per rappresentarla.
L’Amministrazione comunale non può ignorare o sottovalutare i malcontenti, calando in un silenzio profondo facendo finta di nulla, visto che è sotto gli occhi di tutti, in questi giorni la mobilitazione popolare e trasversale di cittadini comuni, movimenti politici, associazioni culturali, ex amministratori locali, giornalisti e scrittori, e tante personalità del mondo dello spettacolo.
Tutti insieme per “Il Manifesto per il teatro le Fontanelle”, mossi dal medesimo obiettivo di tutelare la storia, l’identità culturale e animati dal comune sentimento di appartenenza ad una comunità che vive e si rigenera grazie al senso civico e alla coesione sociale.
Esso è la risposta collettiva per dire a gran voce che Castelbuono rivuole il suo Teatro e dire no alla scelta dell’Amministrazione comunale di ristrutturare l’ex cine-teatro le Fontanelle per la realizzazione di uno spazio polifunzionale dove svolgere varie attività.
A parer nostro utilizzare il termine “spazio polifunzionale” per includere anche le rappresentazioni teatrali, non è sufficiente a soddisfare le esigenze di chi fa teatro, di chi va a teatro, avendo esso delle peculiarità tecniche che una sala polifunzionale non può soddisfare.
Ristrutturare il cine-teatro Le Fontanelle significa custodire la memoria collettiva di una comunità, far rivivere un sogno a chi in quel teatro ha vissuto momenti significativi della propria vita, quel sogno comune ai castelbuonesi.
Per ciò che il cine-teatro Le Fontanelle ha rappresentato nel tempo e rappresenta, per il ruolo di centro di riferimento culturale che Castelbuono ricopre nel territorio madonita, è doveroso, oltre che naturale, che il restauro miri a rimettere in uso un “Teatro”.
Coloro che oggi ci amministrano non possono rimanere sordi al grido unanime che si leva dal popolo; essi hanno il dovere di farsi interpreti dei bisogni e dei desideri della comunità.
Noi di “Castelbuono in Comune” come forza politica presente in Consiglio comunale insieme agli altri soggetti politici e culturali che hanno promosso il Manifesto per il teatro “Le Fontanelle” rivendichiamo “Il nostro teatro”.
L’Amministrazione comunale deve assumersi la responsabilità e l’impegno di trovare le soluzioni alternative all’attuale progetto per realizzare un teatro, piccolo o medio, ma una struttura che abbia le caratteristiche tecniche e strutturali di un vero teatro che sia strumento culturale di crescita personale e collettiva, luogo fisico da vivere con i suoi tempi e i suoi rituali, bene prezioso per la nostra Comunità.                                                  
Per il Gruppo consiliare “Castelbuono in Comune”
la Consigliera Gian Clelia Cucco