Prevista per maggio la fine dei lavori di restauro della casa natale di Luigi Pirandello

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Proseguono i lavori di restauro della casa natale del grande scrittore iniziati lo scorso gennaio e che termineranno la prima settimana di maggio.

Atto dovuto, peraltro, visto che la casa-museo versava da tempo in condizione di degrado, che ne aveva reso necessario il commissariamento, disposto lo scorso dicembre dopo atti vandalici. Il Presidente Nello Musumeci aveva infatti dichiarato all’avvio dei lavori, sottolineando cosi la volontà da parte del governo di un rinnovamento dei Beni Culturali: “I musei regionali sono spesso luoghi tristi e fuori dal tempo. Quello dedicato a Pirandello costituisce addirittura un’offesa al buon senso”. Gli aveva fatto eco l’Assessore ai Beni Culturali AlbertoSamonà: “Abbiamo il dovere morale di mantenere viva e in buono stato la memoria dei luoghi che testimoniano l’esistenza dei siciliani illustri. Con i lavori che stiamo avviando – proseguiva Samonà – realizzeremo uno spazio culturale all’avanguardia, senza sacrificare il valore scientifico del materiale conservato”. Una volta completati i lavori – si legge oggi in un comunicato della Regione – renderanno la struttura più facilmente accessibile alle persone con disabilità e riporteranno all’aspetto originario  l’intero prospetto. Il cantiere è stato finanziato con un importo di quasi 150 mila euro e l’appalto, insieme alla progettazione e alla direzione idei lavori, è stato gestito dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Agrigento.
L’obiettivo è rendere la casa-museo uno spazio culturale che possa essere all’avanguardia mantenendo, allo stesso tempo, il suo grande valore storico. La casa natale di Luigi Pirandello si trova in una contrada di campagna, tra ulivi e querce, a strapiombo sul mare, denominata “Caos”, al confine tra il territorio del comune di Agrigento (4 chilometri) e quello del comune di Porto Empedocle.
La casa era, in origine, una costruzione rurale della fine del ‘700 di proprietà della famiglia Ricci Gramitto, avi di parte materna dello scrittore. Qui, Caterina Ricci Gramitto, madre del drammaturgo si era rifugiata con la famiglia nel 1867, proprio l’anno in cui il 28 giugno Luigi Pirandello vide la luce, per sfuggire alla grave epidemia di colera che, in Sicilia in maniera più virulenta che nel resto d’Italia, si era sviluppata e mietuto migliaia di vittime. Passato ad altri proprietari in seguito al tracollo economico della famiglia Pirandello, l’edificio fu danneggiato nel 1943 dallo scoppio di un vicino deposito di munizioni delle truppe americane e dichiarato monumento nazionale nel 1949. Tre anni dopo, con l’ acquisizione da parte della Regione Siciliana, furono portati a termine dei lavori di restauro e sistemazione. Nelle quattro stanze del piano superiore si trovano mobili  d’epoca, un busto in gesso, oggetti personali, dipinti, autoritratti, fotografie, onorificenze, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libri con dediche autografe, locandine delle opere più famose del premio Nobel agrigentino oltre che, in bella vista, le sue ultime volontà. Esposto, inoltre,il prezioso vaso greco, un cratere attico, del V secolo a.C. dove, nel 1961, vennero traslate le sue ceneri dal cimitero del Verano di Roma ad Agrigento.

 

Al  pianterreno, invece,vengono periodicamente allestite mostre temporanee dedicate al Maestro. Dall’edificio, attraversando un alberato e suggestivovialetto si giunge all’area del “pino di Pirandello”. Accanto all’albero –  sostituto dell’originale purtroppo sradicato da una tromba d’aria 20 anni fa – il pino marittimo alla cui ombra il sommo scrittore dipingeva, scriveva e dove trasse ispirazione per le sue opere più famose, si trova la sua urna cineraria collocata sotto un cippo di pietra estratto dalla rupe Atenea e ritoccato dallo scultore Marino Mazzacurati. Aveva infatti il drammaturgo così espresso le sue volontà riguardo alle proprie spoglie che desiderava essere cremate:“…sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti dove nacqui”. Dal 1987 la casa natale costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello che ha sede ad Agrigento. Prevista, come prossimo intervento, la digitalizzazione del museo, al quale studio la Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento ha già dato avvio.
Irene Scialabba