Termini Imerese. Ex stabilimento Fiat: il Consorzio Smart City non riceve risposte dal MISE e nel frattempo spunta Amazon. La solita Chimera?

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Il Consorzio Smart City Group è il consorzio volontario, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, costituito tra le reti d’imprese che offrono servizi ai Comuni Italiani per facilitare la trasformazione dei centri urbani in Smart cities,

che aveva presentato un articolato progetto per rilevare l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese e trasformarlo in un area di industrie green.
Entro il 5 febbraio il Ministero dello Sviluppo Economico doveva pronunciarsi definitivamente sul progetto di riconversione industriale che punta su energie rinnovabili, riciclo dei materiali, mobilità sostenibile e uso dell’intelligenza artificiale. Il gruppo aveva elaborato il programma S.U.D., che prevedeva una quindicina di progetti, promossi da imprese italiane ma che non si escludeva il coinvolgimento di alcuni fondi “green” esteri, in considerazione della favorevole posizione dell’area strategica nel quadro euro-mediterraneo.
A maggio il progetto S.U.D. era stato formalizzato attraverso la partecipazione del consorzio Smart City Group alla manifestazione d’interesse bandita dalla procedura di amministrazione straordinaria sull’area di Termini Imerese; ha poi superato positivamente la fase preliminare di presentazione, strutturando i progetti di dettaglio consegnati in ottobre. Sono stati avviati i confronti istituzionali nazionali, regionali e locali per i tavoli di lavoro tecnici.  Era anche arrivato il via libera dei commissari e la nomina del Comitato di Sorveglianza e numerosi  passaggi al Mise e a Invitalia, controllata dallo Sviluppo Economico.
Ma non è accaduto nulla e la data prevista è scaduta invano. Il Consorzio ha emanato in questi giorni una nota ufficiale dove conferma la volontà di investire a Termini Imerese ma chiede risposte dal governo altrimenti sono pronti ad andare da un’altra parte. “Smart City Group – si legge nella nota – è costretta a sottolineare di nuovo i rischi connessi ad un ulteriore allungamento della procedura da parte dell’amministrazione Straordinaria di Blutec e del Mise: il lungo e faticoso iter ha visto lasciar scadere da parte degli enti preposti tutte le scadenze programmate, inclusi i termini di legge per l’accettazione o il rigetto del progetto del 5 febbraio scorso”.
Ma nel frattempo, secondo alcune indiscrezione Amazon, il colosso di Seattle fondato da Jeff Bezos, sarebbe interessato ad insediarsi nell’area industriale di Termini Imerese. Il gruppo, con una sede già nel catanese, sta cercando un’area nella parte occidentale dell’isola per realizzare il suo hub commerciale. In realtà non è chiaro se l’area presa in considerazione dalla famosa multinazionale sia proprio quella dove si trova lo stabilimento. Sicuramente però l’area industriale ha le caratteristiche richieste: una zona collegata a un porto e alla rete autostradale per favorire le operazioni di movimentazione delle merci. Ma Amazon pone la condizione che le istituzioni risolvano le questioni aperte con gli operai. In pratica non vogliono farsi carico dei 635 operai Blutec, che nel frattempo continuano la loro protesta.
Molti interessi ruotano intorno all’ex area Blutec. Tanti progetti indubbiamente validi e attendibili, ma auspichiamo che si concretizzino al più presto: sono passati 10 anni dalla chiusura dello stabilimento Fiat. Visto le esperienze passate non vorremmo che fosse l’ennesima chimera.