Arriva la primavera e anche i primi roghi, ma chi proteggerà i boschi siciliani ?

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La tanto attesa primavera è arrivata e così dopo un altro inverno segnato dall’emergenza sanitaria, la gente adesso spera di ritornare a passeggiare nelle aree verdi e nei boschi che in Sicilia ricoprono una grande fetta del territorio regionale e chiaramente lo vogliono fare in sicurezza.

Ma il problema non è questo. In Sicilia il Corpo Forestale è un corpo di polizia di vitale importanza per la salvaguardia dei boschi, della fauna siciliana ma anche per tanti altri motivi come il controllo sull’agroalimentare, discariche abusive e in questo periodo di pandemia anche per il controllo del territorio al fine di fronteggiare l’avanzata del coronavirus. In queste ultime settimane, complice anche il tempo, in Sicilia sono stati appiccati i primi roghi che probabilmente potevano essere sventati se solo ci fosse stata una presenza capillare di agenti forestali sul territorio ma così non è stato. Lo scorso 7 luglio il governo Musumeci aveva annunciato, grazie ad una legge passata al parlamento siciliano, il riordino, il rafforzamento e il rilancio del Corpo Forestale al fine di rendere difficile la vita agli incendiari e trasgressori non osservanti delle regole. Qualcuno della giunta regionale aveva anche azzardato una data affermando che entro l’anno (2020) sarebbe stato bandito un concorso per circa 50 (poi 180) agenti per rimpinguare la carenza di organico, passano i mesi, a dicembre dello scorso anno è stata indetta una manifestazione di interesse per l’individuazione di personale regionale di categoria B da assegnare al Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana. Su 450 richieste, ben 100 sono stati ammessi. Tutto nella norma perchè consentito dalla legge, ma la domanda sorge spontanea: il concorso che fine ha fatto ? Il Consiglio dei Ministri dell’ex governo Conte come è stato reso noto ha impugnato i primi due articoli della legge, un colpo di coda che però non aveva fermato il governo regionale dal rassicurare che tutto era a posto e comunque avrebbero provveduto a far partire il concorso per i primi 46. La primavera è arrivata, i roghi sono arrivati, il 3 maggio secondo l’ultimo decreto dovrebbero ripartire i concorsi pubblici ma chiaramente, qualora uscisse il bando, non si arriverà ad assumere i 46 perchè come è ben noto, a giugno parte la campagna antincendio e non ci sarà il tempo di formare i futuri agenti che dovranno impegnarsi nell’AIB e nella lotta ai crimini ambientali dando lavoro a giovani siciliani che avrebbero la possibilità di lavorare nella propria terra senza decidere di andare via sperando in concorsi mitologici che si trasformano in illusioni.