L’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale comprende gli scali di Palermo, Porto Empedocle, Trapani e Termini Imerese,
ed è guidata da Pasqualino Monti (in passato a lungo anche presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, prima della riforma Delrio). Monti è arrivato nel 2017 e il suo mandato scade proprio quest’anno, nel 2021.
In base alle norme vigenti il presidente dell’Authority è nominato dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, d’intesa con il governatori della Regioni, sentite le Commissioni parlamentari, e “scelto fra cittadini dei paesi membri dell’Unione europea, aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Resta in carica quattro anni e può essere riconfermato solo una volta.
E’ iniziata quindi, in linea teorica, la corsa dei candidati per il rinnovo degli organi di vertice dell’Autorità di sistema portuale del Mare della Sicilia Occidentale. Il ministero dei trasporti ha pubblicato sul sito l’avviso per la manifestazione di interesse che scade il prossimo 25 aprile.
Gli interessati possono presentare la manifestazione d’interesse tramite l’invio del proprio curriculum vitae all’indirizzo [email protected]. “Non verrà redatta e pubblicata alcuna graduatoria, né sarà reso pubblico l’elenco di coloro che avranno presentato il proprio curriculum vitae”, specifica il ministero.
L’attuale Presidente, Pasqualino Monti (nella foto), è colui che in maniera decisa sta concretizzando la scelta di trasformare il porto di Termini Imerese in scalo commerciale, spostando il traffico pesante dal capoluogo al porto imerese e relegando l’approdo turistico nella parte marginale (nonostante il PRP prevedeva diversamente): nei fatti frustando qualsiasi lontana ipotesi di uno sviluppo diverso per la città.
La nomina di un nuovo presidente potrebbe preludere a un cambio di rotta rispetto alla scelta, che molti in città definiscono nefasta per il suo futuro, o quanto meno rendere possibile l’apertura di un concreto dialogo tra l’ente gestore e i cittadini termitani.
Nonostante la norma al comma 1, prevede che “Il Presidente è scelto fra cittadini dei paesi membri dell’Unione europea” non sembrano esserci molti ostacoli sulla strada della riconferma di Pasqualino Monti per un secondo mandato.
In questo senso va riletta la “passerella” dell’8 aprile scorso di Cancellieri e Monti alle 15,00 al porto di Termini Imerese e alle ore 17,00 a quello di Palermo. Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, ha fatto conoscere “dal vivo” al Sottosegretario al Ministero alle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile on. Giancarlo Cancellieri (che poi è il soggetto a cui è delegata la riconferma o meno del mandato) i risultati del suo lavoro.
Ai palermitani Monti, come si è vantato, ha ridato il proprio mare, invece ai cittadini di Termini Imerese quell’antico rapporto l’ha totalmente cancellato (ma di ciò non ha fatto parola).
Ma probabilmente il presidente dell’Autorità di Sistema resterà saldo nella sua poltrona. A chi ha deciso le sorti di Termini sono necessari altri quattro anni per completare l’opera di trasformazione del porto, o come ritengono tanti cittadini, gli interventi che condanneranno il nuovo scalo ad accogliere ogni tipo di merce, comprese quelle più inquinanti, e la città ad essere invasa ogni giorno da più di 600 TIR, con tutte le inevitabili conseguenze per l’ambiente. E oltre al danno la beffa: essere condannati a vivere in un luogo degradato senza che la comunità termitana ne abbia il minimo beneficio economico. Peggio non si poteva fare.