Medicina: “L’ipertensione secondaria”, seduta scientifica on line

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Martedì 4 maggio alle 17,30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “L’ipertensione secondaria”.

Introduce l’incontro Franco Veglio, Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Torino e socio dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Paolo Mulatero (nella foto), Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Torino e Guido Grassi, Professore di Medicina Interna presso l’Università di Milano Bicocca e Presidente della Società Italiana Ipertensione Arteriosa (SIIA).
Il tema della relazione del prof. Mulatero riguarda i due “Consensus” sulla diagnosi e terapia dell’ipertensione endocrina della Società Europea dell’Ipertensione, recentemente pubblicati sul “Journal of Hypertension”. L’Iperaldosteronismo primitivo è la forma più frequente di ipertensione arteriosa secondaria con una prevalenza del 5-6% nella popolazione ipertesa generale, ma molto più alta nei soggetti con ipertensione di difficile controllo o resistenti dove raggiunge anche al 20%. Il feocromocitoma è molto più raro, intorno allo 0.3-0.5% della popolazione ipertesa, ma può avere una presentazione drammatica con complicanze che pongono a rischio la vita dei pazienti.
La lettura del prof. Grassi riguarda le somiglianze e differenze tra le linee guida della Società Europea di cardiologia (ESC) e della Società Europea di ipertensione (ESH) e quelle della Società Internazionale di Ipertensione (ISH), cercando di evidenziare le implicazioni pratiche e le raccomandazioni che possono avere maggiore impatto nella pratica clinica quotidiana.Si sottolinea la necessità, raccomandata dalle Linee guida, dell’impiego precoce nella storia clinica della malattia della terapia farmacologica di associazione, inmodo da permettere un miglior controllo pressorio nella popolazione.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.