Il palazzo del Principe di Baucina è uno splendido monumento architettonico di Montemaggiore Belsito.
Sarebbe meglio dire era uno splendido edificio, poiché a vederlo oggi, senza necessariamente un raffronto con immagini d’epoca, si osserva come dell’originario splendore sia rimasto ben poco.
Un fatto che ha contribuito a condurre le condizioni a quelle che sono adesso, degno di nota, è stato lo smantellamento totale della pregiata inferriata sulla parte anteriore che circondava alla base il palazzo stesso, presumibilmente negli anni seguenti il 1935 il periodo dell’autarchia, quando quel ferro fu utilizzato per scopi bellici.
Ma facciamo una digressione fino a quando si hanno notizie su quest’antico edificio.
Nel 1851 crolla l’originario palazzo del principe, travolto da una frana lenta e inesorabile, insieme a una parte significativa del centro abitato del paese.
L’attuale palazzo del Principe era un convento di suore Benedettine che nel 1867 fu abbandonato dalle stesse, probabilmente perché in stato precario. La principessa Lucrezia Migliaccio, citando un atto del 1634, con il quale cedeva alle benedettine in ‘usufruendum’ l’edificio, adesso che era stato abbandonato, ne ha ottenuto pretendendo la riacquisizione. In realtà l’atto si riferiva a un primo monastero crollato nel 1764 ma i Baucina ebbero comunque la proprietà di quest’edificio che fu ristrutturato e ultimato nel 1775 con la costruzione e successiva aggiunta nel 1781 di un teatro.
Il prospetto del palazzo fu curato e progettato dall’ingegner Ignazio Greco.
Il palazzo e ha un fronte di circa 40 metri che da su Largo Principe, ha uno spazio retrostante circondato da mura nel quale vi era il maneggio e il giardino. Oggi, passato in mano di diversi privati, è in parte in stato d’abbandono e in molte sue parti alterato da superfetazioni e interventi impropri. È ancora necessario contestualmente dire qualcosa sul teatro annesso al palazzo del Principe, anche se oggi di esso non rimane più traccia. Recentemente l’architetto Filippo Licata, in base a rare fotografie e alla planimetria, è riuscito a ricostruire in maniera assai attendibile proprio l’originario prospetto del teatro. Conseguentemente si sono potute fare delle considerazioni di carattere filologico – architettoniche proprio su quel teatro che si dice fosse un richiamo notevole per artisti e pubblico nel periodo del massimo fulgore e negli anni della sua funzionalità.
“È abbastanza corretto nelle proporzioni ma non è perfettamente riportato in scala. Il terreno è in leggera pendenza e anche il teatro è costruito in pendenza senza un rialzo sulla parte destra per livellarne la base in esterno. Sempre sulla destra c’è un piccolo bastione che certamente è un sostegno della struttura, proprio per la differenza di quota del terreno. L’ingresso presenta una soglia di pietra sulla porta, e specularmente riporta in facciata delle piccole decorazioni rientranti simili a nicchie piatte. In cima, sulla parte di coronamento poteva esserci uno stemma centrale e si conclude con una curva convessa e non dritta o a timpano – cosa che farebbe pensare ad un riferimento barocco e di certo non neoclassico. Quindi, credo si possa trattare di una costruzione fatta prima del 1800”.
Molti tra i lettori sicuramente, avranno visitato recentemente quest’antico palazzo, quando per nove edizioni è stato la cornice di un presepe vivente che annualmente nel periodo natalizio animava Montemaggiore Belsito, il piccolo paese madonita che diventava meta di migliaia di visitatori. Purtroppo, questa tradizione per problemi legati alla sicurezza strutturale non ha più avuto prosecuzione. Questo vuole essere non solo un nostalgico ricordo dello splendore del palazzo del Principe e del suo teatro, per fatti di un passato antico o recente che sia, ma soprattutto un appello affinché questo vero e proprio gioiello architettonico possa essere salvato dal degrado sempre maggiore che inesorabilmente lo condurrà a essere un cumulo di macerie.
Analogo potrebbe essere il destino dell’altro splendido palazzo Saeli, prospiciente su piazza Basilica, costruito tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 che presenta un bugnato massiccio, geometricamente ordinato secondo lo stile Rinascimentale e al suo interno pregevoli stanze quasi tutte affrescate, con tetti a cassettoni e preziose carte da parati. Speriamo che chi possa fare qualcosa, lo faccia presto e bene prima che il degrado e l’incuria cancelli inesorabilmente questi tesori unici che si trovano a Montemaggiore Belsito.
Santi Licata
Disegno ad acquerello del prospetto del teatro ormai inesistente ricostruito dall’Architetto Filippo Licata.