Con una lettera inviato al Prefetto di Palermo e al Sindaco di Termini Imerese l’Associazione Spartacus, presieduta da Antonino Ferrara,
ha denunciato che in un cantiere stradale venivano violate le norme di sicurezza e nonostante le ripetute chiamate alle Forze dell’ordine nessuno è intervenuto.
“In data 3 giugno 2021, alle ore 11,00, transitando in Via Falcone e Borsellino – scrive nella nota l’Associazione Spartacus poco distante dalla sede della Compagnia dei CC di Termini Imerese, notavo che erano in corso dei lavori stradali: un piccolo escavatore e quattro persone, tutte di sesso maschile, nelle immediate vicinanze della pala meccanica, mentre due di loro con pale in mano erano intente ad agevolare l’intervento del mezzo. Saltava subito all’occhio che i lavoratori intenti ad operare nei pressi dell’escavatore erano privi di tutti gli accessori e il vestiario obbligatorio secondo le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro, violando le norme prescritte dal D. Lgs. 81/2001 riportate nel Testo Unico Sicurezza”.
Non avendo avuto risposta alle chiamate alla Polizia Municipale del Comune di Termini Imerese, Antonino Ferrara informava, telefonicamente, la locale Compagnia dell’Arma dei Carabinieri su quanto stava accadendo.
“Nell’attesa dell’intervento dei CC – prosegue – ho ritenuto opportuno richiamare la P.M del Comune di Termini Imerese e alla risposta ho riferito quanto sopra descritto; la sig.ra mi ha detto che avrebbe riferito a chi di dovere. Dopo più di mezzora di attesa nei pressi del cantiere non vedendo nessun intervento da parte delle Forze dell’Ordine interpellate, richiamo la P.M. e dopo un breve scambio di battute la sig.ra nel momento in cui l’ho messa a conoscenza della mia intenzione di non lasciare il luogo in cui era in corso il cantiere mi diceva che per l’intervento della P.M. avrei dovuto effettuare una richiesta con una “mail”; cosa al quanto atipica: non mi pare che i reati alle Forze di Polizia debbano essere segnalate solo tramite mail e non accettate per telefono, soprattutto se chi segnala il reato si qualifica.
Dopo circa un’ora dalla segnalazione e nessun intervento da parte delle Forze dell’Ordine alle quali avevo telefonato, come d’incanto, sono apparse sulla testa delle quattro persone che operano nel cantiere dei caschi gialli; tuttavia, gli operai erano privi di scarpe anti infortunistica e di tutti gli accessori (vestiario) previsti per la sicurezza di chi lavora in un cantiere edile stradale”.
Alla luce di quanto accaduto l’Associazione Spartacus si chiede: “Se all’apertura del cantiere in oggetto il Comune di Termini Imerese si sia accertato se i lavoratori erano regolarizzati e lavorano in stato di sicurezza; come mai un cittadino che segnala un reato, anziché essere supportato viene messo in difficoltà dagli stessi soggetti preposti al rispetto della legalità”.
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