Il corto-documentario di Gianfrancesco Iacono e Michele Scimè è stato premiato al festival piemontese Spaesamenti, Incontri sul cinema del reale di confine,
con la motivazione: “miglior corto, per la capacità di raccontare, attraverso il montaggio, storie di diversa “dolorosa” bellezza”.
Sicilia 2020, agglomerato industriale di Termini Imerese. 50km a est di Palermo. Nel 2011, nel cuore dell’area industriale e dopo quarant’anni di attività, chiude lo stabilimento Fiat per la produzione di autoveicoli. Nel raggio di 5 km sorge il sito archeologico di Himera, antica colonia greca, dove si ritiene essere presente la più grande necropoli di tutta la Sicilia e tra le più estese d’Europa con oltre 13.000 sepolture ritrovate. Una terra in cui crisi economica e disastro ambientale sono intrecciati ormai da molto tempo.
Iacono e Scimè (regia e montaggio) hanno commentato il prestigioso premio: “con “Terramorta” abbiamo cercato di restituire la fotografia attuale di un territorio divenuto non-luogo. La fascia costiera che si estende a est di Termini Imerese (che comprende l’ormai ex-area industriale fino al sito archeologico di Himera) è la rappresentazione concreta di come il fallimento del sogno di sviluppo industriale abbia portato, contemporaneamente, alla devastazione di un territorio e allo svuotamento di ogni identità economica, sociale e culturale in senso lato. Una landa dalle sembianze post-apocalittiche dove la presenza umana diviene sporadica e tragicamente grottesca”.
Fabio Lo Bono