La Sicilia è pronta per affrontare la sfida dell’idrogeno “verde” ed ospitare un modello di “Hydrogen Valley” diffuso sul territorio, scommettendo sulla transizione energetica verso le fonti rinnovabili.
Abbiamo tutti i numeri per giocare una partita da protagonisti. Non soltanto perché ci candidiamo ad essere sede di un modello innovativo di ricerca sull’idrogeno, ma anche perché vogliamo fare lavorare le piccole e medie imprese che sull’energia si stanno impegnando a fondo e hanno diritto di accedere alle risorse Po-Fesr, così come le grandi aziende». Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, concludendo i lavori di “Le Energie della Sicilia”, l’evento organizzato dal governo regionale alle Ciminiere di Catania nell’ambito delle Giornate dell’Energia 2021. «Alle imprese di grandi dimensioni – ha aggiunto il governatore – chiediamo di cooperare per una crescita razionale di una terra che ha subito tante ingiustizie e che adesso punta a diventare un modello nel Mediterraneo per abbandonare definitivamente la logica delle emergenze. Il tema dell’energia pulita e rinnovabile è una priorità del nostro governo, ma invito tutti i dipartimenti interessati a vigilare contro ogni tentativo di speculazione e di infiltrazione. Su questo non faremo sconti a nessuno».
«In questa tre giorni – ha detto l’assessore all’Energia, Daniela Baglieri – abbiamo costruito sinergie. Abbiamo ascoltato la comunità scientifica, le istituzioni, le imprese e gli operatori del settore per scegliere il mix che ci consente di affrontare la transizione energetica nel rispetto delle specificità dei territori siciliani, secondo criteri di oggettività, intelligenza e giusti equilibri costi/benefici. Isole minori, agrifotovoltaico, biocombustibili ed economia circolare, comunità energetiche e, infine, l’idrogeno, un’opportunità da sfruttare adesso. Stiamo lavorando per semplificare le procedure, ma non abbasseremo il livello di attenzione sulla legalità».
«La sfida della transizione energetica – ha aggiunto l’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro – parte sulla solida base della pianificazione ambientale che il governo della Regione ha finalmente messo in campo dopo quasi trent’anni, a cominciare dal Piano territoriale, dall’istituzione dell’Autorità di bacino, del Piano per la tutela dell’aria, di quello sull’inquinamento acustico, quello per le alluvioni, per le ispezioni delle zone a rischio, senza dimenticare la riforma urbanistica, grazie all’introduzione di concetti quali zero consumo del suolo, circolarità e riuso».
Durante i lavori della tre giorni di Catania, sull’idrogeno è stato fatto un importante passo avanti verso la definitiva stesura della strategia regionale, varata dal governo Musumeci a gennaio con la candidatura ad ospitare il Centro nazionale di alta tecnologia per l’idrogeno. Un incontro molto partecipato, guidato dal direttore del dipartimento regionale dell’Energia, Antonio Martini e dall’energy manager della Regione, Roberto Sannasardo, che ha coinvolto aziende, esponenti dei ministeri, docenti universitari, grandi operatori del settore come Enel, Eni e Snam, importanti enti di ricerca come Enea e Cnr. Molti dei presenti fanno parte dei 79 soggetti siciliani e nazionali che hanno risposto alla manifestazione di interesse pubblicata dalla Regione Siciliana a marzo. Una prima analisi delle candidature pervenute ha consentito una classificazione dei progetti. In alcuni ambiti fondamentali, come la logistica, la realizzazione degli elettrolizzatori e delle celle a combustibile, esistono già aggregazioni di imprese, centri di ricerca e centri di competenze che consentirebbero di realizzare, già oggi, delle Hydrogen Valley in alcuni luoghi della Sicilia. Le aree più interessate sono quelle dei poli di raffinazione di Priolo, Gela e Milazzo e in genere i distretti produttivi dell’Isola.
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