“Più uomini e più risorse in Sicilia attraverso una maggiore presenza dei carabinieri per la tutela forestale, per rafforzare le attività di polizia giudiziaria volte ad individuare e reprimere i reati dolosi e la natura colposa degli incendi”.
È questo il cuore di un’interrogazione di alcuni deputati 5 stelle alla Camera, a prima firma del presidente della commissione Difesa di Montecitorio, Gianluca Rizzo, diretta ai ministri della Difesa, delle Politiche agricole alimentari e forestali, della Giustizia e della Transizione ecologica.
“Di fronte allo scempio perpetrato negli anni con provvedimenti regionali inadeguati -afferma Rizzo – serve un’azione decisa del Governo per arginare la distruzione del patrimonio boschivo siciliano. L’atto parlamentare da me presentato sarà seguito da un risoluzione in commissione Difesa da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle. Inoltre è allo studio un provvedimento da inserire in legge di bilancio”.
Ai ministri interpellati Rizzo e i deputati 5 stelle chiedono di potenziare le attività investigative utili al perseguimento dei reati ambientali, rafforzando il contrasto alle attività illecite e criminali afferenti ai medesimi reati ambientali con una maggiore presenza di carabinieri forestali.
“In Sicilia – afferma Rizzo – i Nuclei investigativi di polizia ambientale agroalimentare e forestale si occupano anche di seguire le indagini di polizia giudiziaria per perseguire i reati ambientali, tra cui gli incendi boschivi, sia di iniziativa che su delega della magistratura. Il solo Centro anticrimine natura dei carabinieri di Palermo nel 2020 ha effettuato circa 1400 controlli nei confronti di persone e veicoli, fatto quasi 200 denunce per varie violazioni ambientali, 5 arresti e diversi sequestri, riscontrando e sanzionando numerosissimi illeciti amministrativi. È pertanto fisiologico che una maggiore presenza sul territorio regionale siciliano di capacità investigative proprie dei carabinieri forestali potrebbe determinare maggiore efficacia nel perseguimento dei reati collegabili alla distruzione del territorio boschivo siciliano per atti dolosi”.