Su iniziativa di BCsicilia si è svolta ad Alia, la sera del 13 agosto scorso nella deliziosa piazzetta Garibaldi, la presentazione del libro “La Gurfa dei Misteri”,
alla presenza di un pubblico molto attento che ha occupato tutte le sedie disponibili e disposte secondo le attuali regole di distanziamento. Alcune persone sono anzi rimaste in piedi, altre si sono sedute sui gradini della parte alta di questo piccolo anfiteatro ben incastonato nel centro storico del borgo di Alia.
Ha introdotto l’evento Elisabetta Chimento, Presidente della sede di Alia di BCsicilia, con una breve presentazione del profilo biografico e professionale dell’autore.
L’autore, Giovanni Ferrara,ha poi spiegato:”Gurfa potrebbe essere come una nostrana piccola città di Troia stratificata però ‘in negativo’, ossia per successive asportazioni distribuite lungo moltissimi secoli. È questo il pensiero che mi ha guidato nel tentare la ricostruzione del puzzle ipotizzata nel mio libro. Da ragazzo, visitandola, sognavo la macchina del tempo per tornare indietro nei secoli e capire cosa fosse accaduto, e ricordo che ne parlai con l’indimenticata arch. Silvana Braida Santamaura, scoprendo che condivideva lo stesso sogno. Il libro prova a surrogare la macchina del tempo, e a disegnare la mia ipotesi di ciò che è stato e che oggi non è più.”
Un approccio di tipo “filologico”che non si è limitato all’opera e alle sue funzioni, ma è stato esteso ai materiali, alla “biblioteca” molto ampia e variegata dei segni lasciati dall’uomo durante le varie fasi di realizzazione, ed alle scarne notizie rinvenibili in documenti storici.
Gli “strati”, in questo caso, non sono sovrapposti come quelli che Schliemann (che era un appassionato curioso, non un vero archeologo), trovò in Anatolia nel XIX secolo, ma sono stati “asportati” progressivamente lungo moltissimi secoli.
“Ciò” ha spiegato l’autore, “a mio parere rende indispensabile un approccio multidisciplinare, perché in casi come questo non è sufficiente il solo lavoro degli archeologi, e potrebbe rivelarsi inutile se non dannoso quello affidato solo a speleologi, perché non di una spelonca naturale si tratta ma di una vera e propria opera architettonica. Per essere fedeli al metodo scientifico (la cui definizione originale dobbiamo al grande Galileo), tutte le ipotesi, compresa quella “istituzionale” della Soprintendenza di Palermo (secondo la quale si tratterebbe solo di una grande fossa granaria tardo romana o bizantina, ampliata nel Medioevo, ipotesi mai confermata in modo inconfutabile) dovrebbero essere sottoposte ad un serio ed obiettivo vaglio di indagini, prospezioni e analisi di tipo scientifico. Altrimenti resteranno solo varie ipotesi, ma in quanto tali tutte sullo stesso piano. Nel mio libro, proprio sulla base di queste considerazioni, ho proposto un ventaglio di possibili indagini ed esami scientifici”.
Nel corso della presentazione, che si è sviluppata in forma di intervista, con alcune domande all’autore formulate da Calogera Gattuso, esperta in Beni Culturali, vi sono stati alla fine alcuni interventi interessanti (il geologo dott. Cosentino, che conosce bene da anni il monumento, il prof. Carmelo Montagna che sulla Gurfa ha scritto vari testi, in cui sostiene che si tratti di architettura dedalica, e il dott. Matteo Cocchiara, in passato più volte consigliere e assessore comunale), interventi che hanno trasformato la presentazione del libro in un interessante ed aggregante momento culturale.
Ha concluso l’evento il Presidente di BCsicilia, Alfonso Lo Cascio. Dopo aver brevemente presentato e il programma di eventi previsti nell’ambito dell’iniziativa “Le Notti di BCsicilia”, passando al tema proprio della Gurfa ha aggiunto che il monumento è una straordinaria occasione di sviluppo turistico di Alia ed ha invitato i futuri amministratori ad impegnarsi a valorizzare il sito e a scommettere su un luogo straordinario che potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’economia di Alia e per il futuro di tanti giovani.