“Veni l’Autunnu”, Franco Battiato e la celebrazione dell’autunno in musica e parole

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Purtroppo non è più con noi ma la sua musica, il suo nome e il suo genio rimarranno per sempre nel firmamento della musica e non solo, stiamo parlando del grande Franco Battiato.

Il 9 aprile del 1988 usciva uno degli album più famosi del cantautore catanese, intitolato “Fisiognomica”, album che conteneva brani come “E ti vengo a cercare” o “Nomadi “, tra questi però ne spicca uno in particolare che ha a che fare con la stagione che da oggi chiude l’estate e con una grande “luna del raccolto” da il via all’autunno. Se nei paesi nordici l’autunno è caratterizzato dal tipico fogliame colorato e dalle tempeste, in Sicilia ancora qualcuno ha l’opportunità di godere del meraviglioso mare che si innesta ai colori del cielo che seppur con qualche piccola nuvola di passaggio, irradia questa terra benedetta con i raggi solari. E così Franco Battiato ha celebrato in poesia l’arrivo dei questa stagione con una canzone intitolata “Veni l’Autunnu”, titolo che la dice tutta sul contenuto e che fa riflettere molto se pensiamo essere scritta da un uomo di mare.
La particolarità di questo brano sta anche nell’utilizzo della lingua siciliana, già, perchè Battiato era follemente innamorato della sua Sicilia e di quest’ultima ne ha sempre portato alta la bandiera, a tal proposito nel testo c’è una frase che recita così: “Sicilia bedda mia Sicilia bedda”, non è una frase fatta ma è una vera e propria dichiarazione d’amore alla sua amata Terra. Ma in tutto il brano c’è la Sicilia, quella autentica, quella dei detti “È inutili ca ‘ntrizzi e fai cannola, lu santu è di marmuru è nan sura”, ancora troviamo le processioni autunnali e l’allegria dei ragazzini che inizia a perdere forza perchè inizia la scuola, o meglio, anni fa la scuola iniziava il 1° ottobre e quindi era un periodo un pochino triste anche se i colori e i profumi autunnali davano quel tocco di romantico che tanto bastava a non buttarsi giù. Non manca poi una strofa in arabo, nel finale, che sta a indicare la multiculturalità del popolo siciliano.
L’autunno quindi non deve essere un periodo “triste”, si è vero le vacanze sono finite, si ritorna a scuola, al lavoro, gli alberi perdono le foglie ma Franco ha voluto lasciare questo messaggio tra le righe, spiegando che la perdita delle foglie è il processo che permetterà alla natura, dopo l’autunno e l’inverno, di ritornare alla vita e far vivere gli uomini in armonia e pace.
Giovanni Azzara

ASCOLTA “VENI L’AUTUNNU” DI FRANCO BATTIATO