Si è aperto solennemente il 9-10 ottobre 2021 a Roma e il 17 ottobre seguente il Sinodo 2021 così come in ogni Chiesa particolare.
Si tratta di una tappa fondamentale per la chiesa la quale con questa convocazione, Papa Francesco la invita ad interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione: «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Anche le Diocesi del comprensorio Termini – Cefalù – Madonie hanno avviato la loro fase diocesana dopo aver convocato le comunità parrocchiali, i sacerdoti, i consacrati e gli operatori pastorali presso per un momento di riflessione a partire dalla nuova lettera pastorale e per la Celebrazione Eucaristica che si è tenuta ieri, 17 ottobre. “Il Cammino sinodale – spiegano i Vescovi italiani nella loro lettera alle donne e agli uomini di buona volontà – è un processo che vuole aiutare a riscoprire il senso dell’essere comunità, il calore di una casa accogliente e l’arte della cura. Sogniamo una Chiesa aperta, in dialogo”.
E così nel pomeriggio di ieri si è aperta la fase diocesana nelle rispettive cattedrali di Palermo e Cefalù, presiedute dai vescovi Corrado Lorefice e Giuseppe Marciante secondo quanto stabilito dal Sinodo, hanno focalizzato l’attenzione sull’importanza dello Spirito Santo, sulla Partecipazione, i fedeli laici dovrebbero infatti avere un ruolo vitale nella liturgia; sulla Missione, mettendo in rilievo i molti doni e carismi del popolo di Dio nella diocesi e poi ancora hanno voluto sottolineare i tre elementi chiave di questo Sinodo: Comunione, Partecipazione e Missione. “Il cammino sinodale che oggi iniziamo in comunione con la Chiesa universale – afferma Mons. Corrado Lorefice nell’omelia – e le altre diocesi italiane ci chiede una rinnovata immersione in Cristo, nella sua Pasqua, nella sua morte e risurrezione. Solo una rinnovata consapevolezza di tutto il popolo di Dio della prima Pasqua nella rinascita battesimale e la cosciente e gioiosa partecipazione alla mensa eucaristica domenicale, Pasqua della settimana, potranno ridestare il senso di un’appartenenza discepolare ed ecclesiale corresponsabile: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati» (v.39)”. Il processo sinodale dunque parte anche dal basso, dalle famiglie le quali sono le prime che devono essere ascoltate quando si parla di incontro, in tal modo daranno una mano d’aiuto ai pastori che avranno modo di poter ascoltare con più attenzione i bisogni e le difficoltà.
Giovanni Azzara