Chi in questi giorni percorre a Termini Imerese via Enrico Iannelli, la strada che da Piazza Duomo porta verso la villa Palmeri, all’altezza della Trattoria A’ Cuccagna, scorgerà attaccata ad un albero una scultura in legno.
Si tratta dello “Sciamano” l’ultima opera dell’artista Alberto Amodeo. “L’installazione urbana – spiega Amodeo – è un modo di restituire un’anima alla mia città, in un periodo difficile. Un invito a tutti gli artisti termitani a ridare energia e bellezza alla nostra città”.
Nato a Termini Imerese il 29 giugno del 1955, Amodeo inizia a scolpire nel 1987, dopo l’incontro con l’artista milanese Franco Zenta che gli insegna la tecnica per la scultura del legno. Ha all’attivo più di 50 esposizioni in molte città siciliane e due collettive all’estero, nel 1990 a New York nella galleria la Piramide e nel 1994 a Norimberga.
Oltre la parola, in verità – ha scritto una critica d’arte – Amodeo opera in un universo di forme vive e figurazioni plastiche che conquistano la propria autoreferenzialità già nell’attimo della primordiale selezione, tra il vasto panorama del molteplice, dell’unico ed inequivocabile desiderio che preme a divenire scultura”.